La dodicesima giornata del torneo cadetto è andata in archivio e per il Frosinone non mancano i motivi di conforto. Il trittico terribile di gare che lo attendeva nel giorno del suo insediamento, il tecnico Leandro Greco lo ha superato a pieni voti, ottenendo tre pareggi. Considerato debitamente che si trattava di due gare esterne (in casa di Sudtirol e Catanzaro) e di una in casa contro la prima in classifica (peraltro resa ancor più complessa dall’espulsione immediata di Chicero) si può essere moderatamente soddisfatti dei responsi.
Ora però è il momento di cambiare marcia in modo sensibile, perché la penultima è 2 punti più su, la salvezza dista 4 lunghezze e i playoff (pensare positivo aiuta) sono a 7 punti. Alla fine del girone di andata mancano 7 gare e conquistare 11-12 dei 21 punti in palio potrebbe bastare a ritrovare la tranquillità e a ritornare pienamente in gruppo.
Il cruccio sta soprattutto nella scarsa prolificità, che al netto delle assenze di cui tutti sono a conoscenza, sta frenando la possibile rincorsa della compagine giallazzurra. Sul campo del Catanzaro le occasioni più ghiotte sono capitate al giovane Vural, che di testa da due passi non è riuscito a trovare i pali della porta calabrese, al più esperto Canotto, fermato dall’uscita alla disperata di Pigliacelli e a Kvernadze, che ha fallito l’assist per due compagni in una ripartenza del Frosinone con il beneficio della superiorità numerica. E’ palese che in una situazione di classifica come quella del Frosinone attuale sprecare sia davvero un lusso non consentito e certamente il tecnico Greco starà lavorando in questa direzione: bisogna mantenere la giusta freddezza, sebbene non sia una dote che si acquista al supermercato. Nella seconda frazione di gara è entrato in campo Sene, nemmeno lui una prima punta naturale, ma certamente più offensivo rispetto a Kvernadze e Canotto. Solo nel finale di gara è stato impiegato Ambrosino, che per certo non è prima punta, ma anche lui ha più dimestichezza negli ultimi 16 metri rispetto a giocatori che sono di fatto dei trequartisti. I ritorni di Tsadjout e Pecorino sarebbero davvero importanti e per l’ex cremonese i tempi non dovrebbero essere troppo lunghi.
La nota invece ampiamente positiva riguarda la solidità difensiva, perché recuperati alcuni giocatori importanti, il Frosinone ha subito un solo gol (quello di Odogwu) nelle ultime tre gare e questa capacità di compattarsi e di reggere l’urto di pacchetti offensivi tutt’altro che disprezzabili può essere la base dalla quale ripartire per cercare una risalita senz’altro possibile, ma di certo non scontata.
Intanto va rilevato un dato statistico riguardante l’età dei giocatori impiegati: sono stati ben cinque i titolari schierati al Ceravolo nati dopo l’anno 2003. Di fatto il Frosinone è la squadra più giovane della B e le possibilità di crescita sono pertanto consistenti. Vural, Chichella, Bracaglia e gli altri giovani sono un patrimonio del club e questo campionato potrà servire a lanciarli in via definitiva nel calcio che conta. Buoni propositi, buone prospettive, ma ora serve una vittoria. Venerdì sera sfida allo Stirpe contro il Palermo, con la speranza di tornare a sorridere.