Zingaretti revochi l’Aia per il Tmb di Guidonia. Gli esponenti di Fratelli d’Italia chiedono con un ordine del giorno già depositato in aula di revocare l’autorizzazione concessa per l’attivazione dell’impianto.
Un’istanza che arriva a gran voce dal territorio, con il sindaco Mauro Lombardo sulle barricate contro Roma: “La Capitale spinge per utilizzarlo per risolvere la sua perenne crisi rifiuti”. I comitati hanno già diffidato Roberto Gualtieri chiedendo l’immediato ritiro dell’ordinanza propedeutica a un’eventuale apertura del tmb. L’atto ispettivo dei consiglieri regionali di Fratelli d’Italia è stato promosso dalla consigliera Francesca De Vito e sottoscritto da tutto il gruppo alla Pisana.
PERCHE’ REVOCARE L’AIA
Nella sostanza con l’atto si impegna la giunta a revocare l’Aia (Autorizzazione integrata ambientale), per la presenza dell’interdittiva antimafia che dal 2006 interessa la società Pontina Ambiente, che possiede il 39% di quote della società Ambiente Guidonia. Senza contare che l’altro 19.6% è posseduto dalla società Ecoambiente, anch’essa – come riportato nell’atto depositato – raggiunta da interdittiva antimafia da parte della prefettura di Latina. Provvedimenti a carico delle società del gruppo Cerroni che dovrebbero essere sufficienti, è la denuncia, a bloccare il rilascio dell’autorizzazione ambientale. Cosa che invece non avviene nella determinazione di voltura dove si dichiara di aver preso visione della “certificazione del possesso dei requisiti di moralità previsti dalla legge da parte del rappresentante legale della Colari Ambiente Guidonia srl“, e che “la documentazione trasmessa è idonea e sufficiente a dimostrare la sussistenza dei requisiti necessari per la volturazione dell’autorizzazione”.
La battaglia contro il tmb continua, risvegliata dalla richiesta del Comune di Roma di attivare al più presto l’impianto. Ci sono i comitati sul territorio, i sindaci dell’hinterland romano, alcuni rappresentanti di opposizione, vedi il presidente della commissione Rifiuti Marco Cacciatore, di Europa Verde. E ora anche i consiglieri di Fratelli d’Italia, schierati contro l’apertura dell’impianto. All’interdittiva antimafia poi si somma, tra le criticità che interessano il tmb, anche l’assenza al momento di una strada adeguata a sopportare il peso dei mezzi pesanti carichi di rifiuti, e l’autorizzazione ambientale al centro sia di un ricorso al Tar che di un procedimento giudiziario che vedi imputati Cerroni e dirigenti della Regione Lazio, per l’assenza nel documento, è l’accusa, di alcuni pareri degli enti preposti.