Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, ha nominato Alessandro Giuli presidente della Fondazione Maxxi – Museo Nazionale delle arti del XXI secolo, molto noto a Roma. Il ministro, si legge in una nota, ringrazia Giovanna Melandri, il cui mandato é scaduto il primo novembre scorso, per il lavoro svolto. La nomina del nuovo presidente Giuli decorrerà dal 12 dicembre 2022.
MELANDRI ESCE DI SCENA
Giovanna Melandri, al timone da 10 anni dell’istituzione d’arte tra le più influenti e glamour della Capitale era pronta a lasciare. Secondo lo statuto il suo incarico, scaduto il 31 ottobre di quest’anno sarebbe ancora rinnovabile. Già nei giorni scorsi si erano susseguite indiscrezioni sempre più forti, rilanciate da Dagospia e poi da Repubblica, che davano per fatta la decisione del ministro della cultura Gennaro Sangiuliano di affidare il museo al giornalista e conduttore televisivo Alessandro Giuli. Una decisione che avrebbe trovato d’accordo la premier Meloni che con Giuli ha da tempo un rapporto di stima. E le indiscrezioni sono apparse rafforzate da un tweet di Giuliano Ferrara (“Eviterei di rompere le palle a Alessandro Giuli, che è un quarantenne italiano pieno di talento. Punto punto”) che è stato poi rilanciato dal neo ministro della cultura.
L’ex ministra dei beni culturali intanto ha convocato per oggi una conferenza stampa dal titolo eloquente: “Maxxi 2012-2022” con l’intento dichiarato di raccontare i risultati raggiunti in due lustri di lavoro e ringraziare quanti l’hanno accompagnata in quello che viene definito “un viaggio bellissimo”.
Giuli, 47 anni, una laurea in filosofia e un esordio brillante proprio su Il Foglio di Giuliano Ferrara del quale è stato anche vicedirettore e poi condirettore nel 2017, è un giornalista politico di Libero, volto noto della tv dove è spesso ospite di talk di politica e attualità e dove ha condotto su Rai Due anche il programma Seconda Linea, chiuso però dopo due puntate. Nel suo curriculum non ci sono esperienze di gestione di beni culturali ma ha pubblicato diversi libri, tra questi: “Il passo delle oche. L’identità irrisolta dei postfascisti” (Einaudi) “Sovranismo per esordienti. Individui e potere tra identità e integrazione” nonché “E venne la Magna Madre: i riti, il culto e l’azione di Cibele Romana” dedicato alle tradizioni arcaiche dell’antica Roma. Per il museo romano che ha da poco varato il progetto de Il Grande Maxxi con un finanziamento di 42 milioni di euro, si apre un periodo cruciale.