Le piste ciclabili sono soltanto un elemento: le fasce più deboli ossia i pedoni e ciclisti, rispetto alla grande moltitudine di auto che governa la città di Frosinone sono in netta minoranza. Ma è grazie a pedoni e ciclisti che la vivibilità, che contempla anche i valori di salute, sicurezza, decoro e servizi, possono essere ripristinati o mantenuti. Così la Fiab Frosinone cerca di guardare in grande, oltre una semplice pista ciclabile: perchè la mobilità sostenibile non è più un opinione, ma una necessità, per una città decorosa e salubre e a misura di persona.
I consigli della Fiab
Il principio si chiama Safety in Numbers, ovvero la sicurezza sta nei numeri: meno veicoli a
motore privati affollano le strade e maggiore è la sicurezza per tutti, automobilisti compresi.
Secondo FIAB FROSINONE-Su2Ruote Aps (aderente alla Federazione Italiana Ambiente e
Bicicletta) se la sicurezza sta nei numeri, la prima cosa a cui mirare è la diminuzione del parco auto
circolante, ovvero incentivare le persone a lasciare l’auto privata a motore a casa perché le
condizioni rendono più vantaggioso andare in bicicletta.
I vantaggi derivano anche e soprattutto da:
- la possibilità di prendere mezzi pubblici capillari e frequenti;
- possibilità di lasciare l’auto sul perimetro cittadino e prendere mezzi alternativi (bike sharing,
navette); - limitazione della velocità negli ambienti urbani (zone 30, 50 e strade scolastiche);
- controlli delle autorità preposte più costanti su velocità, sosta selvaggia, guida stando al telefono;
- premi, anche in denaro, per i chilometri percorsi in bicicletta o per coloro che si recano al lavoro
in bici; - incentivi a fare acquisti in bici.
In questo contesto anche le piste o le corsie ciclabili, che completano e integrano questa
programmazione e progettazione generale, saranno più utili e appetibili e non oggetto di
demonizzazione come se fossero la causa di tracolli economici, incidenti, disturbo alle abitudini.
E anche la convivenza tra i diversi utenti della strada potrà essere più equilibrata e armoniosa.
“E’ chiaro che tale operazione non si può pretendere in pochi mesi – scrivono dalla Fiab in una nota -, ma ciò prevede fisiologicamente uno sviluppo di lunga durata. Un cambiamento che deve coinvolgere l’intera popolazione, le attività economiche, le associazioni in una visione concertata e congiunta con gli amministratori pubblici e che, nel caso di Frosinone, hanno già esplicitato il loro orientamento attraverso il Piano della Mobilità Sostenibile che prevede, tra l’altro, anche l’istituzione della COME (Consulta Operativa della Mobilità Ecocompatibile e Ciclistica) come da nostra richiesta”.