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Fermento Frosinone per le Regionali: nomi e malumori tra Pd e centrodestra

Licandro Licantropo
Si apre una nuova fase, che avrà molto a che fare anche con le candidature al consiglio regionale.
Settembre 30, 2022
Il sindaco di Frosinone, Riccardo Mastrangeli

Con la costituzione delle commissioni consiliari, a tre mesi di distanza dal ballottaggio vincente (un po’ troppo), il quadro “istituzionale” del Comune di Frosinone si è completato. Nelle sedute che si sono svolte finora la maggioranza non ha avuto alcun problema, mentre le divisioni della campagna elettorale si sono fatte sentire non poco tra le opposizioni. Adesso però si aprirà una fase nuova, che molto avrà a che fare anche con le candidature al consiglio regionale.

CENTRODESTRA NERVOSO MA “RICCO”

Non c’è dubbio che l’avvicinamento del sindaco Riccardo Mastrangeli alla Lega a pochi giorni dal voto ha creato malumori, soprattutto in Fratelli d’Italia. Mastrangeli ha “annacquato” di molto il profilo civico e super partes. Bisognerà attendere per capire se, come e quanto tale novità inciderà sugli equilibri della giunta, della maggioranza e della coalizione. Il banco di prova sarà probabilmente Solidiamo. Intanto però per le regionali circolano tanti nomi di esponenti del centrodestra. Per esempio quelli del presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri e dell’assessore Valentina Sementilli. Entrambi della Lista Ottaviani, ma non necessariamente in quota Lega. Si tratta di esponenti che hanno dimostrato sul campo di avere consensi, affidabilità e spalle larghe. Possono fare la differenza. Nelle settimane passate si è molto parlato di un possibile ticket tra il consigliere regionale della Lega Pasquale Ciacciarelli e Francesca Chiappini, prima degli eletti nel capoluogo e punta di diamante della Lista per Frosinone di Antonio Scaccia. Il problema è rappresentato dalla freddezza dei rapporti tra Scaccia e Mario Abbruzzese, eterno mentore di Ciacciarelli. Inoltre Francesca Chiappini potrebbe concorrere puntando all’elezione, non solo per partecipare. Adesso che Nicola Ottaviani è deputato e coordinatore provinciale della Lega, potrebbe avere l’interesse ad esprimere un consigliere regionale del capoluogo, di suo riferimento. E se fosse candidato direttamente Antonio Scaccia? Alle regionali ci sarà sicuramente Adriano Piacentini (Forza Italia), assessore alle finanze e subcommissario del partito. Circola tantissimo anche il nome di Alessia Savo, consigliere comunale di Fratelli d’Italia e più volte sindaco di Torrice. Alle regionali spesso a fare la differenza è il “tandem”: Daniele Maura e Alessia Savo potrebbero rappresentare una “combinazione” molto forte. Frosinone città ha sempre avuto oggettive difficoltà ad eleggere un proprio consigliere regionale. È per questo che un pensierino alla competizione potrebbe farlo anche il leader cittadino di FdI, Fabio Tagliaferri. Stavolta a Frosinone le condizioni sono diverse, anche perché nel giugno scorso è stata centrata la terza vittoria consecutiva.
Anche se è notorio che il progetto per un posto al sole alla Pisana si costruisce con solide alleanze nel panorama infinito dei 91 comuni di tutta la provincia.

MALUMORI NEL CENTROSINISTRA

A portare a casa i voti, nel Partito Democratico, sono stati ancora una volta i soliti tre: Angelo Pizzutelli, Fabrizio Cristofari, Norberto Venturi. Come nel 2017. Ma ogni volta che c’è un’elezione di calibro superiore, i tre non vengono neppure consultati. Come se fossero dei semplici “portatori d’acqua”. Pare che il fuoco stia covando sotto la cenere. Alle ultime politiche per il collegio uninominale della Camera Frosinone-Sora è stato scelto Andrea Turriziani, che nel capoluogo ha concorso e conquistato il seggio nella lista civica di Michele Marini (a proposito, che fine ha fatto l’ex sindaco?). Nel collegio proporzionale, dietro Matteo Orfini, è stata indicata Stefania Martini, presidente provinciale del partito. Ad entrambi, Turriziani e Martini, è stata data una possibilità. Seppur remota. Quando è stata definita la griglia dei possibili candidati, il gruppo consiliare di Frosinone non è stato tenuto nella minima considerazione. Angelo Pizzutelli da anni è il primo degli eletti, è passato al Pd dopo aver lasciato il Psi, ha effettuato 3 passi indietro quando Francesco De Angelis e Sara Battisti gli hanno notificato non sarebbe stato candidato sindaco preferendogli Mauro Vicano. Non ha battuto ciglio quando silurato Vicano è stato indicato Domenico Marzi. Quando arriverà il suo turno? Alle regionali è chiuso: ci sono Buschini, Battisti e Pompeo. Fabrizio Cristofari è da una vita il presidente dell’ordine dei medici: nel 2017 è stato “immolato” con la candidatura a sindaco. Quando toccherà davvero a lui? Stesso discorso per Norberto Venturi: nel 2018 disse sì ad una candidatura di “sacrificio” nella lista civica di Nicola Zingaretti alle regionali. Da quel momento in poi nessun altro segnale. Qualche mese fa non aveva alcuna intenzione di candidarsi ancora al Comune. Lo ha convinto Francesco De Angelis.
Ora è inevitabile che tutti e tre si sentano molto “utilizzati” e poco “valorizzati”. Ad una candidatura alle regionali aspira anche Alessandra Mandarelli, consigliere comunale della Lista Marzi.
Insieme a Carlo Gagliardi e a Carmine Tucci ha partecipato ad alcuni eventi di Italia Viva nelle scorse settimane. Bisognerà capire se il Terzo Polo si presenterà unito alle prossime regionali.
Se farà parte di un nuovo “campo largo” e quale sarà il criterio per la scelta dei candidati. “Rumors” dalla capitale riferiscono che dietro la porta chiusa di Calenda ad ogni tipo di accordo ci sia la volontà di prendere in mano le redini del progetto scegliendo un “terzopolista” per guidare la prima grande sfida alla Meloni premier.

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