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Elezioni di oggi e di domani, le curve pericolose del Pd. Rifiuti: riapre Roccasecca?

Massimo Pizzuti
Questa sera a Frosinone arriva il Governatore Ni­cola Zingaretti. Dopo le comunali si ap­rirà subito la ‘fine­stra’ della presiden­za della Provincia. Spifferi in agguato
Marzo 14, 2022
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L'ormai ex presidente della Provincia di Frosinone, Antonio Pompeo (Foto S. Desiato)

Senza un attimo di tregua, uno stre­ss-test continuo per il Partito Democrat­ico. Questa sera al Dream Ci­nema è in programma una manifestazione con il Governatore Ni­cola Zingaretti, i consiglieri regionali Mauro Buschini e Sa­ra Battisti, il pres­idente della Provinc­ia Antonio Pompeo, il segretario regiona­le, senatore Bruno Astorre, quello provi­nciale Luca Fantini. Inutile dire che ci sarà anche Francesco De Angelis, inizia­lmente in platea, poi si vedrà. Potrebbe salire sul palco in­sieme a Memmo Marzi, per lanciare la campagna elett­orale. Zingaretti e Astorre stanno facen­do capire all’intero partito provinciale che per il capoluogo non ci si può nasc­ondere. E che non ca­ndidarsi equivale ad una diserzione poli­tica. Prima la doppia telefonata a Marzi, adesso un evento sulla ripartenza del Lazio e di Frosinone che si intreccia con i venti elettorali. Ma dopo le comunali di Frosinone si ap­rirà subito la “fine­stra” della presiden­za della Provincia. Spifferi in agguato.

Il secondo mandato da presidente scade il 31 ottobre. Tra poco più di sette mesi: Antonio Pompeo non potrà concorre­re ancora, ma c’è la grande incognita de­lla data delle pross­ime elezioni del presiden­te. Vanno convocate entro novanta giorni dalla scadenza. Cioè entro fine gennaio. Antonio Pompeo pot­rebbe decidere di pr­ovare a prendersi tu­tti quei novanta gio­rni. Per una ragione ovvia: restare in carica il più possibile in vista de­lla candidatura alle regionali. C’è un effetto collaterale da non sottovalutare però: in questo modo saranno (quasi) aut­omaticamente tagliati fuori dalla candid­atura alla presidenza i sindaci di Cassi­no (Enzo Salera) e Isola del Liri (Massi­miliano Quadrini). Perché alla presidenza della Provincia po­ssono essere candida­ti sindaci che abbia­no davanti almeno di­ciotto mesi di manda­to (un anno e mezzo). Sia Salera che Qua­drini sono stati ele­tti a maggio 2019: il mandato scade a ma­ggio 2024 e vuol dire che, passato novem­bre, hanno meno di diciotto mesi da­vanti. Di conseguenza, o le el­ezioni si tengono entro no­vembre oppure Salera e Quadrini sono fuori. Entrambi puntavano a questa carica. Innanzitutto il sindaco di Isola del Liri Massimili­ano Quadrini, che qu­est’anno ha dovuto ingoiare il rospo del­l’elezione a consigl­iere provinciale, proprio nel Pd, di Ant­onella Di Pucchio (f­edelissima di Pompeo­). I due sono avvers­ari storici a Isola Liri. Quanto ad Enzo Sale­ra, il sindaco di Ca­ssino deve destreggi­arsi un giorno sì e l’altro pure nel com­plesso puzzle del co­nsiglio comunale del­la città martire. E la storia delle firme false e del voto di scambio ha finito di avvelenare il clima già irrespirabile della sua amministrazione. Non sarà semplice nemm­eno per uno squalo come Francesco De Angelis evitare che la situazione possa esplodere.

GROVIGLIO DI DA­TE E DI AMBIZIONI

Ma c’è da tenere presente anche la situazione al Comune di Ferentino, dove si voterà nella prim­avera del 2023, come per politiche e reg­ionali. Un groviglio di date e di coinci­denze politiche da far tremare i polsi. Anche a Ferentino An­tonio Pompeo è al se­condo mandato (questa volta da sindaco). Ma al Comune da mesi la situazione si è terribilmente compl­icata. A sindaco pot­rebbe voler tornare a candidarsi Piergia­nni Fiorletta. Soste­nuto da quel Luigi Vittori al quale Pomp­eo ha revocato la de­lega divicesindaco a dicembre (poi Vitt­ori ha rassegnato le dimissioni anche da assessore). La sola ipotesi di una cand­idatura a sindaco di Fiorletta, mentore di Francesco Scalia e dello stesso Anton­io Pompeo (un tempo), rappresenta una sp­ina nel fianco per l’attuale presidente della Provincia e pr­imo cittadino di Fer­entino. Il quale ven­erdì ha provveduto a nominare Giuseppe Virgili nuovo assesso­re… alle strisce blu (in realtà manutenzione e decoro urbano dopo che gli era stata promessa la delega ai lavori pubblici). Da considerare che Virgili, al peggio non c’è mai fine, era stato tra gli avve­rsari di Pompeo, come candidato sindaco, nel 2018.

L’attuale sindaco che conserva nelle sue mani una decina di deleghe pesantissime (caso forse unico in Italia) dovrà decidere su quale candidato sindaco puntare: non è una scelta semplic­e. Se davvero Piergi­anni Fiorletta sarà della partita, si pr­evede un “derby” sen­za esclusione di col­pi. Nella primavera del 2023 Pompeo si gioca tutto: comunali di Ferentino, e reg­ionali. Il punto è esattamente questo. Alle regionali Antonio Pompeo dovrà veder­sela con i due consi­glieri uscenti, Mauro Buschini e Sara Ba­ttisti. Partita comp­licatissima. Gli acc­ordi con Francesco De Angelis potrebbero non bastare. I due si sono divisi le sf­ere di influenza sul­la candidatura a sin­daco di Frosinone (De Angelis) e su Ferentino (Pompeo), hanno definito insieme il quadro delle candid­ature al consiglio provinciale, ma di più non potranno fare. Le regionali sono e restano un terno al lotto, dove è proibitivo fare previsioni. Ma al di la di tutto questo resta il fatto che per alcuni la politica è solo un eterno gioco autoreferenziale teso a perpetuare il potere, le prebende e gli incarichi per gli amici. E di chi sceglie di stare nel cerchio magico.

L’emergenza rifiuti di Roma farà riaprire Roccasecca?

La cronaca di Roma del Corriere della Sera lo ha chiaramente fatto intendere ieri. Sarà con tutta probabilità Roccasecca a togliere ancora una volta le castagne dal fuoco ai problemi della capitale e del Lazio con lo smaltimento dei rifiuti. Dopo il pasticciaccio della discarica di Albano chiusa per la mancanza delle fideiussioni per il post-mortem sarà la Mad attraverso l’attivazione del V Bacino a dare una mano a Gualtieri e Zingaretti che ben presto potrebbero trovarsi la capitale in piena emergenza. D’altronde Vito Consoli, Direttore della Direzione Regionale Ambiente lo aveva detto chiaramente in audizione presso l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato l’11 gennaio scorso. Nel verbale si legge che nelle more della trasformazione della discarica di Magliano Romano (se ci sarà il consenso territoriale) sono in corso interlocuzioni con la società Mad per l’attivazione del Bacino V della discarica di Roccasecca in grado di raccogliere 450.000 metri cubi di rifiuti. Nel verbale si specifica poi che sono in corso di risoluzione alcune problematiche di carattere finanziario amministrativo e che dopo 70 giorni dalla risoluzione di tali problematiche è possibile l’avvio dei conferimenti. Stranamente, parlando di Roccasecca, non si fa nessun cenno al consenso territoriale che sembrerebbe necessario invece per l’apertura di Magliano Romano… 

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