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Di Sangiuliano nuovo coordinatore della Dc nel Lazio: “Alle regionali con il centrodestra? Dipende da loro. Pronti a correre anche da soli”

Marco Battistini
L’incarico affidato a Di Sangiuliano coincide con l’inizio della lunga campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio Regionale del Lazio e delle molte città laziali che andranno al voto.
Ottobre 31, 2022
Gennaro di Sangiuliano, coordinatore Dc Lazio

Pino Di Sangiuliano, classe ’73 di Latina è il nuovo Coordinatore Regionale del Lazio della Democrazia Cristiana. Lo ha comunicato il segretario nazionale della Dc Renato Grassi. A Di Sangiuliano viene attribuito il compito di promuovere le adesioni al partito in vista del Congresso Nazionale nel 2023.

La Dc intende radicarsi sul territorio e avviare un percorso che porti ad attivare le segreterie comunali e provinciali, preparando nel migliore dei modi le competizioni elettorali amministrative. L’ambizione è quella di conseguire risultati simili a quello della Sicilia, dove la Dc ha ottenuto circa il 7% dei voti con l’elezione di cinque consiglieri regionali.
L’incarico affidato a Di Sangiuliano coincide praticamente con l’inizio della lunga campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio Regionale del Lazio e delle molte città laziali che andranno al voto nella prossima primavera.

DI SANGIULIANO PUNTA ALLE REGIONALI

Pino Di Sangiuliano dal 2018 ha ricoperto l’incarico di commissario provinciale dell’Udc di Latina. Nel suo passato è stato coordinatore nazionale universitario del Ccd di Casini, segretario amministrativo giovani Udc e dirigente nazionale della Dc per le Autonomie, nonché componente organizzativo della Dc

Dunque una nuova avventura politica per lei. Ma la Democrazia Cristiana esiste ancora?

“E’ la sentenza della Cassazione a stabilirlo anche se su l’eredità in molti la contendono e nel frattempo l’UDC mantiene la priorità nel presentare il simbolo in assenza di altre liste della Democrazia Cristiana”.

Quante sono le Dc sulla scena politica?

“Quella di Sandri, di De Simone e di Grassi che ha vinto tutte le battaglie in Tribunale riuscendo ad ottenere la denominazione di storica avendo dimostrato di avere l’unica lista di iscritti riconducibile all’ultimo congresso del 1993 e soprattutto ha vinto la sfida elettorale avendo visto riconosciuto l’accettazione della lista al Senato del 2018 senza l’obbligo di raccogliere le firme e in ultimo presentandosi in Sicilia con un risultato più che entusiasmante: con circa il 7% dei consensi ha eletto cinque deputati regionali e fa parte a pieno titolo della maggioranza di centrodestra guidata dal Presidente Schifani“.

Perché avete inserito la vela al posto dello scudo crociato? 

“Per evitare conflitti con le eventuali liste dell’UDC e continuare cosi’ l’azione politica senza ostacoli. Dopo il congresso nazionale eseguito secondo quanto indicato dai giudici si definirà una volta per tutte a chi spetta l’esclusività del simbolo. Per il momento la DC di Grassi è quella “storica” e soprattutto quella che può presentarsi con questa denominazione”.

Come mai ha deciso di confluire nella DC?

“Nei fatti e’ l’UDC che è confluito a livello amministrativo nella DC in Sicilia e a livello nazionale nella lista Noi Moderati. Il percorso di unificazione di tutte le anime della DC lo seguo dal 2011 a seguito della sentenza della Cassazione (dicembre 2010) e come speravo allora spero ancora oggi che si possa ristabilire l’agibilità politica della DC e se non ci si è riusciti dal Parlamento lo faremo partendo dai Comuni e dalle Regioni spinti dal traino degli amici siciliani”.

Quindi siete pronti a concorrere nel Lazio e in altri Comuni al voto?

“Più che pronti, prontissimi sia per il rinnovo del Consiglio Regionale del Lazio e sia dei tanti Comuni al voto”.

Andrete con il centrodestra o con il centrosinistra?

“Andremo soprattutto con il centro e se necessario soli. Poi ovviamente partiamo dagli amici del centrodestra semmai saranno uniti e convincenti nel programma e su chi debba rappresentare la coalizione. Poi resta il fatto che non ci spaventa andare soli in Regione e più che mai nei Comuni”.

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