L’Assemblea capitolina, all’unanimità, ha approvato una mozione, a prima firma dell’ex sindaca di Roma Virginia Raggi che, con la dichiarazione a favore della maggioranza capitolina, chiede al sindaco Gualtieri e alla sua Giunta di riconoscere la cittadinanza onoraria della Capitale a Julian Assange. Il voto è stato accolto da un lungo applauso dell’Aula Giulio Cesare, in cui decine di romani hanno atteso per settimane questa votazione. “Assange è un martire, punito per aver svolto la sua professione: non possiamo girarci dall’altra parte ma dobbiamo far sentire la voce della Capitale a tutela di questa persona e della democrazia”, ha detto Raggi presentando l’atto. Julian Assange, “cittadino australiano, editore, giornalista, informatico – ha ricordato Raggi – ha creato un sito attraverso il quale sono state diffuse informazioni a tutela della democrazia, espressione della massima libertà di stampa. Wikileaks è riuscita a pubblicare un database di informazioni secretate perché svelavano fatti indicibili, crimini contro l’umanità, stragi di civili innocenti, uccisioni degli oppositori”. Tutti elementi, ha sottolineato Raggi, “volutamente nascosti all’opinione pubblica”. Assange si è immolato per la libertà di pensiero e di espressione perché crede nella democrazia e nella libertà come tutti noi”.
IL PD HA VOTATO A FAVORE
Assange, ha aggiunto Raggi, “non è stato mai condannato, di fatto non ha commesso alcun crimine. Si sono mosse tante città, in Italia e nel mondo, perché vogliamo tutelare quest’uomo: vogliamo che la Gran Bretagna non proceda all’estradizione in America dove Assange potrebbe essere condannato per pene complessive superiori ai 175 anni e morire in carcere”. Ma è il Pd ad aver di fatto consentito che la mozione passasse senza problemi. La consigliera del Pd Antonella Melito, annunciando il voto favorevole della maggioranza capitolina, ha ricordato l’appello del premio nobel per la Pace Perez Esquivel rispetto al caso Assange: “Non rimanete indifferenti”. Ringraziando le cittadine e i cittadini che hanno sostenuto l’iniziativa, la consigliera Pd ha notato che “non è un caso che molte personalità pubbliche si siano unite a questo appello, e il papa abbia ricevuto la sua famiglia. Roma, Capitale dei diritti, pone con questa mozione la prima pietra per la cittadinanza, che si completerà con la stesura di una delibera, da concertare con i rettori delle Università come fatto per Patrick Zaki, ma che già vede la disponibilità del presidente della commissione Roma Capitale Riccardo Corbucci ad esaminarla”. Raggi, ringraziando la maggioranza per l’approvazione dell’atto, ha annunciato il deposito di una delibera M5S “da sottoporre al consenso dei colleghi”.