Asociali, depressi, senza un centesimo e pure con le orecchie a sventola. Sono gli effetti provocati da questi due interminabili anni di pandemia. Un isolamento forzato che ha letteralmente sconvolto il mondo e che avrà effetti a lungo termine sulla nostra salute mentale.
Ripercussioni su famiglia e lavoro
Già alcuni mesi dopo l’inizio del primo lookdown sono stati diversi gli studi avviati per cercare di capire gli effetti della pandemia sulla sfera psicologica. Non ultimo quello realizzato dal dipartimento di Scienze Biomediche dell’Humanitas University. Su un campione di 2400 persone il 21% degli intervistati ha notato un peggioramento nel rapporto con il partner e il 13% con i figli. Il 70% dei giovani ha avuto un calo della concentrazione e quindi anche del rendimento scolastico. Il 50% degli intervistati ha anche dichiarato di avere percepito maggiore fatica nello svolgimento del lavoro. Insomma un vero disastro psicologico sotto ogni punto di vista.
L’isolamento forzato ha distrutto la socializzazione
L’isolamento forzato, la chiusura delle attività sportive e ricreative, la didattica a distanza, la sospensione di tante produzioni e attività commerciali non essenziali hanno gravemente pregiudicato la vita quotidiana di tutti. Un isolamento forzato che ci ha reso soli e insicuri tanto da spingerci a ‘socializzare’ più che mai utilizzando social e chat di incontri.
Riusciremo a tornare ad abbracciarci? Riusciremo a riavere la vita alla quale eravamo abituati? Oppure nel nostro inconscio rimarrà per sempre la paura di stringere una mano o porgere la guancia?
Per fare chiarezza, per cercare di capire meglio cosa è accaduto nella nostra testa, chiediamo il parere a Francesca Cicuzza, psicologa clinica e della salute, pedagogista clinico, educatore professionale e psicomotricista funzionale.
L’intervista
Dottoressa Cicuzza, perché siamo diventati tutti un po’ depressi, cosa sta succedendo?
“Da una vasta indagine, condotta per conto del consiglio nazionale degli psicologi, pubblicata non più di un mese fa, sono emersi dati sconcertanti: un aumento del 28% di casi di depressione, del 26% dei disturbi di ansia e una crescita del 40% delle separazioni. E non è tutto. Purtroppo è emerso anche un dato molto alto: in aumento del 57% le violenze domestiche. In Italia un altro dato allarmante riguarda i disturbi legati all’adolescenza, aumentati del 60%, tanto da indurre il Governo all’introduzione del bonus psicologico per poter permettere a tutti di usufruire di un aiuto, ma soprattutto di un sostegno psicologico in questo periodo. Il cambiamento totale della nostra vita – spiega la psicologa – è accaduto in pochissime settimane e ha sconvolto qualunque tipo di parametri”.
L’incerto che distrugge
“L’esperienza diretta e indiretta – continua la psicologa – ma soprattutto continua con il concetto di morte che è sempre molto astratto, soprattutto e per fortuna nei ragazzi, la possibilità che la morte possa raggiungerci da un momento all’altro, l’isolamento sociale, la mancanza di stimoli, l’incertezza sul futuro, ma soprattutto la totale perdita sul controllo sulla nostra vita, ha stravolto ogni tipo di equilibrio. L’imprevedibilità ha dato origine a forti stati di agitazione e di ansia, rispetto agli obiettivi di vita e un abbassamento della voglia di fare in generale. Di fare sacrifici, di mettersi in discussione, di creare dinamiche e relazioni sociali, di creare relazioni per un domani così, totalmente incerto”.
Cosa potrebbe accadere nei prossimi mesi?
“Nei prossimi mesi non ci saranno grossi cambiamenti. Questi due anni di restrizioni – aggiunge la specialista – ci hanno costretto a vivere in modo totalmente diverso a come eravamo abituati. Dobbiamo entrare nella fase della consapevolezza. Dell’accettazione e soprattutto della ricerca di risorse. Solo così arriverà la fase della soluzione”.
Saremo in grado di essere quelli di una volta?
“Nulla purtroppo sarà più uguale. Ne stiamo venendo fuori tutti un po’ acciaccati – sottolinea Francesca Cicuzza – Ma vorrei ricordare a tutti, come motivo di speranza, che i grandi cambiamenti sono passati per momenti di forte crisi e separazione. Un modo per diventare anche più forti. Spero che questo blocco totale della vita, tutti questi cambiamenti, non portino solo negatività, depressione, ansia e crisi. Spero che le restrizioni siano spunto di riflessione sui reali valori della vita e possano farci raggiungere la felicità“.
Non è vero che si può essere distanti ma uniti. No. Non siamo nati per essere soli. Torneremo ad abbracciarci senza paura? La speranza è che tra qualche anno il Covid possa essere solo un lontano ricordo, porgendo la guancia senza il terrore di essere infettati.