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Contro “Stan the man” il primo squillo di Jannik Sinner

Roberto Mercaldo
Wimbledon si apre all’insegna della pioggia e delle sorprese, ma l’altoatesino stavolta chiude vittoriosamente
Giugno 28, 2022
La tennista Eisabetta Cocciaretto

È arrivato contro un avversario autorevole il primo successo sull’erba di Jannik Sinner: il ragazzo di San Candido ha infatti battuto in quattro set Stan Wawrinka, uno che si è aggiudicato tre prove dello slam nell’epoca dei “tre grandi”. Non è più il Wawrinka del 2016, ha qualche chilo di troppo e qualche infortunio che ha lasciato il segno e minato le certezze, ma resta il tennista con il rovescio più bello del circuito, a pari merito con un altro, ancor più famoso, svizzero.

Sinner non ha tremato dinanzi al blasone e alla classe di Wawrinka, anche se al decimo gioco ha servito per il primo set senza riuscire a chiuderlo. Si è rifatto al dodicesimo, chiudendo favorevolmente il primo parziale. Un break subito al quarto gioco si è poi rivelato fatale per l’esito del secondo set, ma la lotta è finita in quel momento, perché “Stan the man” ha dovuto inevitabilmente abbassare l’intensità. Terzo e quarto set sono stati un monologo di Jannik Sinner, che è salito prepotentemente in risposta e ha impresso agli scambi un ritmo non più sostenibile per lo svizzero.

Nel secondo turno dovrà probabilmente vedersela con Ymer, che era in vantaggio di due set su Altmaier prima che il buio interrompesse il match. Il programma originario ha infatti subito uno slittamento di qualche ora per via della pioggia, che a Wimbledon tradizionalmente non risparmia qualche sgradita visita. A far compagnia a Sinner al secondo turno per ora solo un’altra italiana, Elisabetta Cocciaretto, che ha brutalizzato (6/2 6/0) una Martina Trevisan incapace di tradurre sull’erba i suoi schemi tanto incisivi sul rosso.

È uscita di scena anche Lucia Bronzetti, decisamente a disagio nel primo set contro Ann Li, ma brava almeno nel creare incertezza in merito all’esito del secondo parziale. Non è andata meglio in campo maschile, perché anche Vavassori e Fognini hanno salutato il torneo londinese al primo turno. Troppo timido lo specialista del doppio al cospetto di un Tiafoe non particolarmente centrato, ma comunque in grado di approfittare delle esitazioni di Andrea. Vavassori ha forse pagato un pizzico di emozione, ma certamente lo avevamo visto meglio in altre circostanze.

Deludente anche Fognini, cui non è bastato un bel primo set, vinto 7/5, per aver ragione dell’olandese Griekspor. È stata, una volta di più, la sagra delle occasioni sciupate, in particolare nel terzo set, che Fabio conduceva con il conforto di un break, e nel quarto, in cui il tennista ligure ha fallito molte opportunità di rientro. Fuori dall’orticello azzurro, un bel po’ di cose sorprendenti. Djokovic ha lasciato un set, il secondo, e persino l’inerzia del match fino a metà del terzo al coreano Kwon, poi indotto alla resa dalla ritrovata efficienza di Nole. Alcaraz si è salvato per il rotto della cuffia, costretto al quinto set da uno Struff tirato a lucido e capace di portarsi sul 2/1. Ha salutato il torneo il polacco Hurkacz, semifinalista del 2021. Contro Davidovich Fokina ha annullato tre match ball di fila nel terzo set, vinto poi 7/5, ha dominato il quarto e per ben due volte è andato avanti col break nel quinto.

Quando sembrava che il tutto potesse essere archiviato sotto la voce scampato pericolo, un nuovo blackout del polacco ha portato i due al decisivo tiebreak. E anche qui, Hurkacz ha divorato un 6/2 e un 7/4 in suo favore (il tiebreak del quinto arriva ai 10 punti), uscendo clamorosamente di scena. Tra le donne, subito fuori Beatriz Haddad Maia, battuta al terzo da Kaja Juvan. Le due settimane di gloria hanno avuto una nemesi crudele.

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