La sudditanza politica e psicologica del Pd nei confronti del Movimento Cinque Stelle si vede anche nei cambiamenti di linea del principale partito di opposizione su temi di primo piano. Come il reddito di cittadinanza. Pierluigi Battista, in un articolo sull’Huffpost, ricostruisce le posizioni di ieri e di oggi del Partito Democratico. Scrive: “Ora, cambiare idea in politica è lecito. Spiegare i motivi del cambiamento, però, non solo è doveroso, ma dimostra l’onestà intellettuale di chi cambia idea e non lo fa solo per opportunismo. Dunque il Pd dovrebbe spiegare perché grida alla “guerra contro i poveri” intrapresa dal governo con l’abolizione del reddito di cittadinanza mentre prima addirittura scherniva chi, come i 5 Stelle, ululava dal balcone di Palazzo Chigi l’abolizione della povertà”. Battista ricorda alcune posizioni. Di Francesco Boccia per esempio, che definiva il reddito di cittadinanza “una grande sciocchezza: aumenterà solo il lavoro nero. In Campania ho incontrato cittadini che stanno per divorziare al fine di avere diritto all’assegno”. Ricorda Battista: “Secondo il Nicola Zingaretti del 2018 “il reddito di cittadinanza è un ibrido che mescola la lotta alla povertà con le politiche per il lavoro. La povertà si combatte dando il lavoro”. In queste ore sul reddito di cittadinanza il Partito Democratico si è messo ancora una volta in coda al Movimento Cinque Stelle, cavalcando il momento per cercare di mettere in difficoltà il Governo Meloni.
La linea di Elly Schlein è indubbiamente diversa rispetto ai predecessori, ma il fatto è che i predecessori sono ancora nel Pd. Alla fine già in diversi si sono allontanati, tra i quali Alessio D’Amato, candidato alla presidenza della Regione Lazio del centrosinistra.
Fra l’altro l’immutabilità dei sondaggi dimostra che non vengono percepite novità nel panorama politico italiano. Non vengono percepite perché non ci sono. L’ultimo sondaggio di Swg/Tg La7 è di ieri, 31 luglio. Rispetto alla settimana precedente Fratelli d’Italia è al 29,4% (+0,2), il Pd al 20% (+0,4), il Movimento Cinque Stelle al 16,3% (+0,3), la Lega al 9,7% (+0,1%), Forza Italia al 7,2% (stabile), Azione al 3,4% (-0,2), Italia Viva al 3% (-0,2).
Un quadro stabile da mesi, che dice anche come il Partito Democratico non riesce a recuperare punti al Movimento Cinque Stelle. Non ci riesce perché una parte importante e radicata dell’elettorato di sinistra tra l’originale e la copia (sbiadita) sceglie l’originale. Il Movimento Cinque Stelle, che sui temi chiave non cambia opinione: lavoro, sociale, giustizia. Mentre i Democrat devono barcamenarsi tra l’ala di sinistra-sinistra di Schlein, quella di sinistra-centro di Zingaretti e Boccia, quella di centro di Franceschini. Il continuo mediare tra le differenti impostazioni politiche e sociali produce confusione (negli elettori) e stallo (nei risultati e nei sondaggi).
SANITA’, LE RISPOSTE DELLA REGIONE
Ieri ci sono state le rassicurazioni del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. il reparto di pediatria dell’ospedale San Benedetto di Alatri verrà riattivato: prima per dodici ore al giorno e poi gradualmente, fino al ritorno della piena operatività. E’ quanto emerso dopo un incontro tra le delegazioni della Regione e dei comitati che stanno protestando contro i rischi di ridimensionamento del nosocomio. Il sindaco di Fumone Matteo Campoli ha detto: “Siamo stati ricevuti dal direttore sanitario regionale Urbani e, a sorpresa, dal presidente Rocca. Abbiamo parlato con loro delle nostre problematiche che riguardano non solo pediatria, ma anche cardiologia e chirurgia. Il presidente non era a conoscenza di tali problemi, così come non sapeva dell’esistenza e del lavoro svolto dal reparto di pediatria di Alatri. Ci hanno assicurato che pediatria sarà ripristinata h12 e si lavorerà per portarla a h24. Ciò per noi rappresenta un grande supporto per poter effettuare le visite e i controlli ai nostri bambini”. Francesco Rocca è stato dunque presente alla riunione. Segno inequivocabile che continua a metterci la faccia, con grande convinzione. Come per le promessa fatte ad Anagni in campagna elettorale anche quello di ieri è un impegno che dimostra coraggio al limite della temerarietà. Ma da uno che è stato in prima linea a trovare soluzioni tra i più incredibili disastri del mondo c’era da aspettarselo. È il tempo della fiducia.