E’ corsa ai comizi a Roma per il rush finale in vista delle votazioni di domenica 25 settembre, dove la capitale è il luogo simbolico che chiude (o quasi) la campagna elettorale dei grandi partiti.
I partiti non sanno rinunciare alle buone, care, vecchie tradizioni. Il centrodestra chiude oggi dalle ore 17.30, in piazza del Popolo. Più di 300 (trecento) i giornalisti accreditati, specialmente di testate straniere. Sinceramente, non vengono né per Salvini, in pieno crollo verticale nei sondaggi, e neppure per Berlusconi. Il quale, probabilmente, si limiterà a un videomessaggio di saluto, anche perché impegnato al PalaFiera di Milano con FI. Vengono tutti per ‘lei’, Giorgia Meloni. Stampa straniera (e italiana) la vedono già futuro premier.
PD DOMANI A PIAZZA DEL POPOLO
Il “principale leader dello schieramento avverso”, Enrico Letta, chiude domani, sempre a piazza del Popolo, alle 17.30, ma solo come Pd. Una cosa un po’ depressa, da ‘triste, solitario y final’. Letta chiede ai suoi di riempire la piazza, ma il dato politico resta quello: centrodestra unito (nonostante le liti), centrosinistra diviso. Infatti, Verdi e SI si ritrovano ai Fori Imperiali, oggi alle 18 de la tarde, di sicuro oscurati dal centrodestra.
Non che, nel Terzo Polo, stiano messi meglio. Calenda (Az) sarà venerdì a Roma, pur se in un luogo altamente suggestivo, la splendida terrazza del Gianicolo. Pronti, in pratica, a dividersi già il giorno dopo.
M5S A SANTI APOSTOLI
Conte non ha di questi problemi, anzi. Ha “scippato” al Pd la storica piazza Santi Apostoli, sede simbolo dell’Ulivo, e vi chiuderà una (trionfale) campagna domani alle ore 18. Nessuno, ovviamente, “osa” prenotare un’altra storica piazza, calcata dalla sinistra per decenni e, poi, anche dalla destra: piazza San Giovanni. In piazza SS Apostoli con 2-3 mila fai il pienone. In piazza del Popolo ne servono di più, 10-12 mila, ma dipende molto da dove e come metti il palco. A piazza San Giovanni devi mostrare i muscoli, cioè sfoderare i milioni (di persone in piazza), ma sono come i soldi per fare la campagna elettorale: dalla fine della I (e pure della II) Repubblica è un lusso che nessun partito si può più permettere.