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Cinque ori mondiali, l’Italnuoto mai così forte

Roberto Mercaldo
Martinenghi, Ceccon, Pilato, Paltrinieri e la 4×100 mista sul primo gradino del podio a Budapest
Giugno 27, 2022
Gregorio Paltrinieri

Una potenza natatoria, così grande e consapevole da potersi permettere persino qualche recriminazione dopo aver vinto cinque ori, due argenti e due bronzi. L’Italia del dopo Pellegrini ha mostrato al mondo il suo spessore e ora si prepara per un Europeo in casa che dovrà essere quello dei record. Per quanto possa apparire paradossale, alcuni grossi calibri della nostra squadra hanno svolto la preparazione scegliendo di raggiungere il top della forma in agosto. Eh sì, perché se un titolo mondiale regala gloria imperitura, anche vincere un europeo davanti a un pubblico impazzito di gioia non è un’ipotesi così disprezzabile. La rassegna iridata di Budapest ci ha comunque consegnato il nuovo record di ori mondiali: ben 5, in quattro gare individuali e nella staffetta maschile quattro stili, che mai ci aveva visto trionfare al cospetto dei colossi Usa e Australia. Sono andati molto vicini alla doppietta Martinenghi e Pilato, i re della rana. Entrambi infatti, dopo aver vinto l’oro dei 100, hanno disputato da favoriti la finale dei 50, fermandosi però al secondo posto. Per la tarantina, primatista del mondo della specialità, è stata una piccola delusione, con la rediviva Meilutyte, tornata ai vertici dopo qualche anno interlocutorio, che l’ha beffata per soli 10 centesimi. La rivincita tra meno di due mesi al Foro Italico, con Benedetta ben decisa a ristabilire le gerarchie. È stato soprattutto il mondiale di Thomas Ceccon, perché il suo oro dei 100 dorso è arrivato col record del mondo, quasi per chiarire che l’assenza dei russi non è stata la causa della sua vittoria. Ceccon è stato poi determinante per le due medaglie delle staffette, lo storico oro nella “mista” e il bronzo nel 4×100 stile libero. Un’altra medaglia se l’è prima messa al collo, poi ha dovuto restituirla, per il pasticciaccio dei giudici dei 50 dorso, che hanno prima squalificato e poi reintegrato, dopo la premiazione, il vincitore Ress. Così per soli 2 centesimi Ceccon è tornato quarto. Sontuoso, prodigioso, tenace oltre ogni immaginazione Greg Paltrinieri, capace di conquistare il suo terzo oro iridato nei 1500, con la ciliegina di un record europeo non distante dal “mostruoso” mondiale del discusso cinese Sun Yang. Anche Simona Quadarella ha scritto un inno alla buona volontà e all’orgoglio, riscattando con il bronzo sugli 800 la grande delusione di un 1500 insolitamente vissuto da comprimaria. Un po’ al di sotto delle attese Miressi e Margherita Panziera, che però a Roma potrebbero ritrovare le sensazioni giuste. Il solo big davvero distante dai suoi livelli abituali è stato Gabriele Detti, ma una squadra al riparo da una singola controprestazione non esiste. Resta un mondiale da incorniciare, che pone in via definitiva l’Italia tra le grandi potenze del nuoto. Appuntamento con gli Europei di Roma, dall’11 agosto.

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