Massima attenzione dell’amministrazione capitolina al futuro della Centrale del Latte, dopo averne riacquisito da Parmalat-Lactalis il 75% delle quote, con una sollecitazione all’Assemblea Capitolina: “indipendentemente dalle convinzioni personali, la privatizzazione dell’azienda avvenuta anni fa è frutto di una decisione dell’Assemblea Capitolina. Se non venisse cambiata la decisione di allora, proponendo un nuovo modello di partecipazione, io mi dovrò muovere per riavviare un processo di vendita, una volta superato il passaggio in Cassazione, cui Lactalis ha fatto appello. Decide la politica”.
Così il direttore generale del Campidoglio Paolo Aielli, intervenuto nella seduta della commissione capitolina Trasparenza, presieduta dal consigliere di Fdi Federico Rocca e dedicata a un approfondimento sulle società. Alla seduta hanno partecipato rappresentanti di Finlatte, rappresentanza dei produttori nel Cda della Centrale, di Coldiretti, Cia e Confagricoltura. “Ho chiesto una semestrale asseverata dal Cda stesso di Centrale, al 30 giugno, e ho affidato una due diligence a una società di revisione diversa, che coprisse dal dal 1 gennaio 2023 al al 31 luglio, visto che abbiamo ricevuto in mano i certificati di proprietà delle azioni il 1 agosto”, ha fatto sapere Aielli.
ATTESA PER FERRAGOSTO
Uno dei punti in verifica, ha spiegato Aielli ” è stato di chiarire se fossero stati compiuti atti gestionali o di altro tipo che avessero ridotto, modificato o condizionato capacità produttiva, investimenti, capacità distributiva di Centrale. In base alla bozza ricevuta al 30 giugno, che vi avevo chiesto di aggiornate al 30 luglio, nessun atto negativo è stato compiuto nei confronti degli asset della società. Dovrei ricevere il documento completo nella settimana di ferragosto, che potrò trasmettere alla commissione Trasparenza”. Per quanto riguarda lo sviluppo dell’azienda, “quella che era una società autonoma è entrata in un universo multinazionale che si basa sul principio della specializzazione – ha ricordato Aielli -. Non si sostituisce un assorbimento di 30 milioni di litri di latte l’anno in un giorno. Questo è uno dei punti di maggiore delicatezza nel periodo transitorio: non si era in grado di sconnettere questa società dal mondo Parmalat e farla funzionare autonomamente, compresi gli accordi di lavorazione e distribuzione”. “Nei prossimi 12 mesi – ha spiegato Aielli – abbiamo costruito un percorso che va in parallelo verso l’autonomia”, che guarda “alle scuole di Roma e della Città Metropolitana, oltre che a prodotti complementari”. Il Consiglio di amministrazione, appena rinnovato dalla Giunta Gualtieri “è già convocato in prima convocazione il 7 settembre e in seconda l’8, per procedere rapidamente a istruire la continuità aziendale”.