Sbocchi insufficienti per raccogliere tutti i rifiuti prodotti da Roma quotidianamente più quelli che da giorni sono a terra (effetto trascinamento dell’incendio che ha distrutto il Tmb2 di Malagrotta), stazioni di trasferenza quasi al limite, uomini e mezzi sottodimensionati. Sono le ragioni del perché non si riesce a togliere dalle strade le tante tonnellate di rifiuti, i lavoratori le stimano in circa 7mila, attorno ai cassonetti. Il grande lavoro messo in atto dal Campidoglio e da Ama subito dopo il rogo di Malagrotta, che ha messo ko l’impianto che trattava 5.100 tonnellate di tal quale ogni settimana, non avrebbe risolto completamente il problema di trovare un luogo dove inviare a trattamento tutto l’indifferenziato “scoperto”. Ogni giorno 300 tonnellate di rifiuti accumulati non avrebbero un destino. Inoltre, le stazioni di trasferenza stanno raggiungendo il livello di guardia. In quella di Rocca Cencia l’immondizia tocca il soffitto, a Ponte Malanome ci sono circa 400 tonnellate che però entro oggi dovrebbero essere svuotate. Tutto ciò fa sì che Ama da una parte non abbia problemi a ritirare i rifiuti prodotti ogni giorno dai cittadini (17.500 tonnellate di indifferenziato settimanale) ma dall’altra non abbia gli spazi di conferimento sufficienti né la logistica adeguata a recuperare dalle strade tutta l’immondizia “storica” che si è accatastata nei giorni passati. Il rischio, in mancanza di ulteriori e nuovi sbocchi, è che la situazione attuale possa protrarsi per tutto il mese di luglio, per poi iniziare un’azione di recupero ad agosto quando (complici le ferie estive) la città sarà meno popolata e la produzione quotidiana di rifiuti diminuirà.
ARRIVA L’INDENNITA’ PER I LAVORATORI
Per aumentare ancora di più la produttività negli impianti e favorire ulteriormente la pulizia della città, due giorni fa Ama e i sindacati hanno siglato un verbale di accordo in cui, partendo dal presupposto che la “forza organica” negli impianti “non è sufficiente a garantire i servizi necessari”, veniva riconosciuta ai lavoratori un’indennità straordinaria di 18 euro mensili (a decorrere da luglio, poi 15 euro da ottobre fino al 2026). Che da una parte sostituirebbe il lavoro straordinario (secondo i sindacati negli ultimi 3 mesi di sperimentazione nelle autorimesse sarebbero state “consumate” oltre 50mila ore extraordinarie) e dall’altra consentirebbe un’organizzazione “più ordinaria” del lavoro nei turni notturni del week end (specie la domenica), a tutto beneficio della pulizia della città. Questo accordo però sarebbe stato congelato per ora dal neopresidente della municipalizzata,Daniele Pace, come pure la formalizzazione prevista per domani.