Il tennis italiano si aggrappa al braccio veloce di Camila Giorgi, nel giorno in cui si vede costretto a registrare la precoce partenza di Berrettini e Fognini da Montreal. La bella marchigiana si conferma tennista in grado di battere chiunque ed estromette dal tabellone di Toronto, in una sorta di derby di grazia e abilità, Emma Raducanu, giovanissima inglese con padre rumeno e mamma cinese, già in grado di vincere un Major, proprio sul cemento americano. La Giorgi versione Penelope, quella che fa e disfa con disinvoltura, è durata un set, tiebreak escluso. Un festival di break e controbreak, ma tutti con la stessa matrice: Camila che fa vincenti, Camila che esagera in gratuiti, l’altra che non riesce ad incidere ed è costretta a… ringraziare o ad applaudire le giocate della marchigiana. L’andirivieni cessa d’incanto nel tredicesimo gioco, quando Camila Giorgi decide che è il momento di non sbagliare più. L’ultima concessione al brivido è il primo game di servizio del secondo set, ma il 2/0 di Emma Raducanu è un fuoco fatuo. Camila arma il suo braccio ed esibisce un repertorio completo, concedendosi anche non infrequenti discese a rete. La vincitrice dell’Open Usa stavolta non ha armi per contrastare la nostra portacolori, che vince sei game di fila, arrivando persino ad aggiudicarsi 16 punti senza alcuna interruzione. Promossa, a pieni voti e a dispetto di quel chiaroscuro iniziale. Bocciato invece Matteo Berrettini, in palese giornata no sul cemento canadese. Può capitare anche ai campioni come Matteo, una giornata no. E se dall’altra parte della rete trovi uno spietato Carreno Busta, i contorni possono apparire un tantino inquietanti. Equilibrio solo dopo i primi 6 giochi, ma era un 3/3 faticato per il tennista romano, costretto da subito a fronteggiare palle break. E il resto del match è andato in una sola direzione, perché la solidità dello spagnolo ha scavato un fosso nel quale Matteo è precipitato senza funi e senza ramponi. Qualche recriminazione in più per Fabio Fognini, che ha pagato una falsa partenza e ha provato invano a rimediare nel nono gioco del primo set. Il giovane Rune però ha cancellato senza batter ciglio ben 5 palle del controbreak al tennista ligure e ha chiuso 6/3 il parziale. All’insegna dell’equilibrio anche il secondo set, con Fognini che però a un passo dal tiebreak ha trovato improvvise difficoltà al servizio ed ha ceduto il dodicesimo gioco. Oggi tocca a Jannik Sinner, ultima ma anche più importante carta a disposizione dell’Italia nel mille canadese. Di fronte avrà Mannarino, un artista che però soffre quando il ritmo è troppo alto. E il ritmo di Jannik a Umago era decisamente sostenuto. In caso di successo, l’altoatesino troverà il vincente di Rune-Carreno Busta. Comunque vada sarà occasione per una rivincita azzurra.