Fratelli d’Italia mette nel mirino il bando per le scuole d’infanzia. Al centro della contestazione la possibilità che si possa presentare domanda anche per bambini di famiglie che non hanno la residenza nel Comune di Roma, ma sono domiciliate, non hanno codice fiscale e sono considerati soggetti meritevoli di tutela e dunque inseriti nella direttiva su fragilità e disagio abitativo.
LA PRATELLI NEL MIRINO
Ad annunciare le novità del bando, pubblicato il 9 gennaio, era stata l’assessora alla Scuola, Claudia Pratelli, parlando di nuovi criteri e della necessità di “promuovere una scuola inclusiva e capace di supportare chi ne ha più bisogno”.
Nello specifico, il bando prevede che le famiglie possano presentare la domanda anche per scuole che non si trovano nel Municipio di residenza e che possano indicare fino a tre scuole, mentre fino allo scorso anno era possibile una sola scelta. Inoltre la possibilità di fare domanda viene estesa, appunto, anche a chi è domiciliato all’interno del territorio di Roma Capitale e ai soggetti meritevoli di tutela e privi di codice fiscale, così come individuati nella direttiva 1/2022 sulla residenza agli occupanti firmata dal sindaco Gualtieri.
Per quest’ultimo passaggio il bando è finito al centro di un’interrogazione firmata dalla consigliera di Fratelli d’Italia in Campidoglio, Maria Cristina Masi, e finalizzata ad avere chiarimenti: “Risulta che la delibera di Giunta approvata il 29 dicembre scorso, riguardante l’iscrizione alle scuole comunali dell’infanzia preveda per coloro che non hanno un codice fiscale e per chi non ha una residenza, la possibilità di iscrivere i bambini alle scuole d’infanzia di Roma Capitale, di conseguenza anche per chi non è regolarmente presente in Italia o occupa abusivamente – hanno scritto in una nota Masi, il dirigente della federazione FdI Roma, Gianni Ottaviano, e il capo dipartimento scuola di FdI Roma, Laura Marsilio – Ferma restando la necessità di garantire a tutti i bambini, senza distinzione di sorta, le stesse possibilità – concludono da FdI – ci chiediamo come si intenda procedere affinché questi provvedimenti non vadano a penalizzare le famiglie che rispettano le regole”.
LA REPLICA DELL’ASSESSORE
Immediata la risposta di Pratelli: “Apprendo con stupore dell’interrogazione di Fratelli d’Italia circa la scelta di Roma Capitale di consentire l’iscrizione alla scuola dell’Infanzia anche a chi ha residenza fittizia o è privo di codice fiscale, o è compreso nella categoria ‘soggetti meritevoli di tutela’ – ha detto l’assessora – Loro si definiscono perplessi, io molto stupita: a che età secondo Fdi si comincia ad essere discriminabili? Per noi nessun bambino e nessuna bambina è illegale e con forza rivendichiamo l’idea di una scuola inclusiva, che colmi le distanze e abbatta le discriminazioni. Sarò felice di rispondere all’interrogazione non appena ci sarà trasmessa”.