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Assessorato alla Provincia: partita aperta nel pontino. Gli alleati minori non faranno sconti a Fdi

Marco Battistini
“Tutte le province devono avere una rappresentanza nell’esecutivo regionale”. Francesco Rocca ha di fatto aperto le danze in vista della composizione della squadra di governo regionale
Gennaio 28, 2023
Fazzone, Durigon e Zicchieri

“Tutte le province devono avere una rappresentanza nell’esecutivo regionale”. Francesco Rocca ha di fatto aperto le danze in vista della composizione della squadra di governo regionale. I sondaggi gli attribuiscono un margine di vantaggio tra gli 8 ed i 12 punti, assicurandogli un finale di campagna elettorale abbastanza tranquillo.

ASSESSORATO ALLA PROVINCIA: QUADRO COMPLESSO NEL PONTINO

Nel pontino i numeri delle regionali molto probabilmente si discosteranno rispetto al quadro romano. Se FdI manterrà comunque percentuali notevoli, appare evidente che sia la Lega che Forza Italia beneficeranno di liste locali ben attrezzate. Scontato che entrambi gli alleati minori andranno in doppia cifra a Latina e dintorni. Un elemento da non sottovalutare. E che inciderà al momento di comporre Giunta e Consiglio. Diversi i criteri che saranno adottati per le scelte.

Su 12 assessori, 6 posti saranno riservati a esponenti femminili. Lega e FI avranno comunque diritto ad almeno 2 componenti, anche stando ai sondaggi degli ultimi giorni. 4 membri della squadra di governo saranno di provenienza provinciale. Appare dunque evidente che far quadrare il cerchio ci sarà bisogno di tempo. Perché nessuno sarà disposto a cedere posti e incarichi prestigiosi. Fratelli d’Italia in quanto forza di maggioranza cercherà di incassare il più possibile. Lega e FI faranno valere il peso delle minoranze che contano ed il radicamento nei territori. Soprattutto in provincia di Latina Claudio Durigon e Claudio Fazzone proveranno a fare il colpaccio, assicurandosi un assessorato regionale. 

LA VISITA DELLA BIANCHI NEL CAPOLUOGO

Donatella Bianchi aspirante governatrice del Lazio per il M5S, ha fatto visita alla discarica di Borgo Montello e al porto canale di Rio Martino. Con lei anche la candidata al Consiglio regionale del M5S Maria Grazia Ciolfi. “Lasciare chiusa la discarica di Borgo Montello e nel più breve tempo possibile procedere con la bonifica del sito e il successivo ristoro per i residenti di Via Monfalcone, gravati da una servitù durata decenni” ha detto Ciolfi che insieme a Donatella Bianchi ha incontrato i cittadini e i rappresentanti del Comitato di Via Monfalcone, alla presenza anche degli altri candidati pentastellati per la provincia di Latina, della consigliera uscente Gaia Pernarella e della deputata Ilaria Fontana. La Ciolfi ha puntualizzato la posizione ferma del Movimento sulla questione della discarica a Montello. “È necessario avviare subito il percorso per la bonifica del sito e per questo serve un impegno trasversale tra le istituzioni a più livelli, comunale, regionale e nazionale. Come Movimento teniamo alta l’attenzione: proprio ieri la collega Ilaria Fontana, deputata parlamentare, ha depositato un’interrogazione con la quale ha chiesto conto al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica dell’attività di bonifica della discarica, alla luce del prolungarsi dei ritardi”. Donatella Bianchi e gli esponenti del Movimento 5 Stelle si sono poi spostati a Rio Martino per incontrare una delegazione di diportisti.

IL DECLINO ECONOMICO PESA SUL VOTO

Il declino economico del Lazio “è una questione strutturale e non congiunturale“, non dovuto quindi “solo alla pandemia, ma un fatto consolidato“. A dirlo è stato il segretario generale della Uil Lazio, Alberto Civica, che ha presentato il dossier sul lavoro povero e le disparità retributive elaborato dal sindacato regionale e dall’istituto di ricerca Eures. Spia della situazione, ha spiegato Civica, l’allarmante impoverimento dei salari nella regione della Capitale: considerando il lavoro privato non agricolo il Lazio aveva una media retributiva più alta rispetto al resto d’Italia, “ma in 10 anni questo vantaggio è stato perso e se il trend dovesse continuare quest’anno ci ritroveremo con delle retribuzioni più basse della media nazionale“.

Il motivo, ha sottolineato il sindacalista, “è che nel territorio sono aumentate fortemente le diseguaglianze“. Chi paga di più questa situazione, infatti, “sono le donne, che guadagnano un quarto in meno degli uomini, e i giovani, con il 19% dei ragazzi dai 25 ai 34 anni che nel 2021 ha lavorato meno di tre mesi“. I settori che pagano di più sono ristorazione e turismo, “dove c’è maggiore precarietà“. Per intervenire sul problema, secondo Civica, la soluzione “non è eliminare il reddito di cittadinanza“, che nel Lazio viene percepito per una media di 512 euro, circa 6mila euro all’anno, misura che andrebbe ad aumentare il lavoro povero. Bisognerebbe invece fare un intervento normativo come è stato fatto in Spagna, con il lavoro standard che è diventato quello indeterminato mentre quello a tempo determinato è considerato un’eccezione e deve essere tale”. Una bocciatura sostanziale delle politiche economiche e occupazionali dell’ultimo decennio, tutte da intestare all’asse Pd-M5S. E non c’è dubbio che questo fattore avrà un’incidenza anche nelle urne. 

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