Cambiare o chiudere i battenti. Ama sembra essere con le spalle al muro. Eloquenti i numeri sullo stato di salute dei dipendenti e i primi risultati che hanno prodotto.
La scorsa settimana Ama ha disposto le visite mediche su 200 dipendenti che sulla carta erano inidonei al servizio in strada. È emerso che nessuno di loro aveva i requisiti per essere esonerato dal lavoro operativo. La municipalizzata li ha quindi collocati al controllo dei cassonetti e alle portinerie.
I vertici dell’azienda sono ora alle prese con un’altra grana: a maggio Ama ha convocato oltre 3.900 dipendenti per verificare la validità dei loro certificati medici. In 330 non si sono nemmeno presentati. I controlli proseguiranno fino a luglio e l’esito non è per nulla scontato. Così come fa riflettere il livello di assenteismo registrato in azienda. Dopo il piano di pulizia straordinario che il sindaco Gualtieri ha fortemente voluto tra gennaio e marzo, c’è stato un picco di dipendenti che non si sono presentati al lavoro: il 17,74% su un totale di 7.162 addetti.
Molto dure le parole di Valerio Federico della segreteria di +Europa, che ha chiesto maggiore concorrenza e gare pubbliche per l’assegnazione dei servizi. “Certificati medici fasulli, gps disattivati per anni, affidamenti milionari senza gara… e ora vogliamo dare ad Ama la realizzazione del termovalorizzatore? È appena scaduto il contratto di servizio – afferma Federico – Gualtieri ha la grande occasione di affidare tramite gara i servizi di Ama, puntualmente disponibili sul mercato, come prevedono le linee guida contenute nella legge sulla concorrenza appena passata in Senato. I partiti di destra e sinistra innamorati delle rendite e dei carrozzoni mangiasoldi che dicono? +Europa chiede concorrenza, chiede le gare per affidare i servizi pubblici locali per dare meno costi e più qualità ai cittadini”.
Nel frattempo Campidoglio, Ama e sindacati sono impegnati in un tavolo per liberare Roma dai rifiuti. Comune e municipalizzata assumeranno entro giugno 655 persone, anche se i rappresentanti dei lavoratori sostengono che ne occorrerebbero 1.500. Da parte sua Roma Capitale potrà contare sugli 793 milioni di euro del Pnnr e destinati alla gestione dei rifiuti capitolini. La somma fa parte del pacchetto complessivo per il programma “Next generation Rome”.
LA CGIL CONTRO LA VECCHIA GESTIONE
E poi c’è il caso dei 200 dipendenti inidonei. Per il sindacato FP Cgil, il caso è frutto della passata gestione. «I dipendenti Ama improvvisamente guariti dopo le verifiche? I lavoratori non hanno alcuna colpa, è una situazione che viene dalle passate gestioni, per anni non c’è stata la volontà di far ripartire i controlli sulle malattie dei dipendenti». Lo ha affermato nei giorni scorsi Giancarlo Cenciarelli, segretario generale Fp Cgil di Roma e Lazio.
“Abbiamo chiesto noi alla nuova dirigenza di far ripartire le verifiche. Non stiamo parlando di lavoratori che hanno finto malattie ma di persone che hanno avuto limitazioni temporanee nelle mansioni a causa di motivi di salute. Poi però, una volta arrivata la scadenza, i termini venivano prorogati, con tempi di visite lunghissimi”, ha spiegato il sindacalista.
“I nostri iscritti volevano tutti tornare a lavorare, molti di loro hanno sofferto queste situazioni, anche in termini economici. Fra noi abbiamo una lavoratrice che è dovuta ricorrere alla visita collegiale all’Asl per dimostrare che era nuovamente idonea a svolgere tutti i servizi. Quindi è un bene che anche grazie alle nostre sollecitazioni le verifiche siano ripartite”, ha concluso Cenciarelli.
Intanto un fascicolo sui 200 inidonei è arrivato in Procura, per ora senza indagati né ipotesi di reato.