Il termovalorizzatore “è sicuramente un progetto molto importante per la città” di Roma, “su cui noi siamo impegnati, abbiamo presentato un’offerta con un raggruppamento di aziende. Lo sviluppo di questo progetto rappresenta sicuramente un tassello importante, rappresenta anche un passaggio importante per altri possibili progetti in giro per l’Italia. Sicuramente va inquadrato in una strategia complessiva della gestione dei rifiuti, e ci si sta muovendo nella direzione corretta”.
Lo ha detto Fabrizio Palermo, ad di Acea, intervenendo all’Italian Energy Summit organizzato da ‘Il Sole 24 Ore’ a Milano. Una presa di posizione non scontata che rafforza l’interesse di Acea per la realizzazione dell’impianto. Finora l’unica manifestazione di interesse presentata è stata in effetti quella del gruppo di imprese guidato da Acea Ambiente e composto da Hitachi Zosen Inova, Vianini Lavori (gruppo Caltagirone) e Suez.
L’impianto, previsto dal piano rifiuti licenziato dal sindaco, dovrà essere realizzato in project financing. La proposta valutata dalla commissione tecnica quindi ha riguardato la progettazione, la costruzione e la gestione di un impianto in grado di trattare 600mila tonnellate l’anno di rifiuti più la cosiddetta “impiantistica ancillare”, strutture in grado di trattare gli scarti residui dal trattamento termico.
Inizialmente la giunta Gualtieri aveva pensato di scegliere una procedura blindata, affidando il progetto direttamente ad Ama (la società ultra contestata che gestisce la raccolta dei rifiuti romani).
In quella ipotesi sarebbe toccato alla stessa Ama mettere in piedi un’associazione temporanea di imprese (Ati) con partner tecnici e finanziati e blindare così l’opera. Invece Gualtieri ha voluto scegliere il mercato, che però ha risposto per ora solo con una controllata che ha inserito nella compagine due azionisti, e questo apre la porta a eventuali ricorsi, perché oltre al business, i due soggetti privati parteciperanno anche ai dividendi.
OBIETTIVO RETE IDRICA
Il cda di Acea ha intanto approvato la proposta per un possibile accordo transattivo con Roma Capitale per risolvere consensualmente i contratti del servizio di illuminazione pubblica erogato attraverso la controllata Areti. La risoluzione consensuale, stante la natura di servizio pubblico essenziale ai sensi della normativa applicabile, avverra’ necessariamente alla data di effettiva presa in carico da parte dell’operatore che sara’ indicato come nuovo aggiudicatario da parte di Roma Capitale. L’accordo, riporta il comunicato, riconoscerebbe, ad esito di reciproche rinunce, 100,6 milioni di crediti vantati da Acea verso Roma Capitale.
La transazione non avrà impatti economico finanziari significativi al 31 dicembre 2023 avendo già la società aggiornato le proprie stime secondo i criteri previsti dalla normativa applicabile. L’accordo transattivo, il cui contenuto rispecchia le interlocuzioni fra le parti a seguito del parere dell’Autorità garante per la concorrenza e il mercato dell’1 dicembre 2020, potrà essere perfezionato subordinatamente al positivo completamento dell’iter deliberativo di Roma Capitale.