Crescono i rumors che darebbero come più che possibile la fusione fra Acea Ambiente e Ama. E a facilitare questo percorso sarebbe proprio il Campidoglio.
Non è un caso che il sindaco Roberto Gualtieri sia stato il primo a riunire intorno allo stesso tavolo i vertici di Ama e Acea. Grazie all’intervento della multiutility alcuni mesi fa, si è sventato il rischio dell’ennesima crisi della spazzatura.
Da tempo le due società non avevano fatto mistero delle possibili sinergie legate ai rispettivi piani industriali e su nuovi investimenti. Se non una fusione, una nuova partnership potrebbe sorgere per favorire uno stabile rafforzamento della dotazione impiantistica della Capitale. Ama ha realizzato il suo ultimo impianto 13 anni fa, peraltro andato a fuoco e ora guasto, ed è per questo costretta a dipendere da impianti di altre città.
Il tutto accade nel pieno di una emergenza rifiuti. La discarica di Albano è sotto sequestro per l’assenza di una fideiussione normalmente richiesta in fase autorizzativa a garanzia delle operazioni post mortem e resterà inutilizzabile per molto tempo. Il Comune di Roma è corso ai ripari attraverso un notevole incremento delle esportazioni di rifiuti destinati agli impianti di Hera in Emilia, della Deco Ambiente in Lombardia, e in Olanda.
Una soluzione che sta costando cara alla municipalizzata romana. Tra spese per la discarica fuori regione maggiori del 35% (fino a 220 euro a tonnellata invece di 150) e il rincaro della benzina che ha superato il 30%, i conferimenti stanno costando oltre 45 mila euro al giorno in più ad Ama. Praticamente un milione al mese.
UN EX ACEA NUOVO MANAGER DI AMA?
Altro elemento che fa pensare ad una ‘relazione speciale’ fra le società è rappresentato dal probabile ingresso di un ex dirigente di Acea in Ama. La municipalizzata dei rifiuti capitolini sta completando la procedura di selezione dei curricula per la scelta del nuovo direttore generale. Il prescelto ci sarebbe già: si tratta di Andrea Bossola. Se così fosse un ex manager di Acea andrebbe a guidare Ama. L’ingegnere in questione ha infatti lavorato per Acea dal 2005 al 2017. Nel suo curriculum professionale vi sono anche altri importanti incarichi: amministratore delegato di Publiacqua, direttore dell’Area industriale idrico; ma anche presidente esecutivo di Areti. E’ stato inoltre consulente per la Sorical, azienda calabrese a capitale misto pubblico-privato di Catanzaro Lido.
Per alcuni si aggiungerebbe un tassello nella direzione della partnership tra le due aziende, auspicata dallo stesso sindaco Gualtieri.
L’ESPANSIONE DI ACEA NEL SETTORE RIFIUTI
Vale la pena di ricordare che a gennaio scorso con una delibera di giunta, il Campidoglio aveva dato mandato ad Acea di partecipare al bando Pnrr per “la realizzazione di impianti innovativi di trattamento-riciclaggio per lo smaltimento di materiali assorbenti ad uso personale, i fanghi di acque reflue, i rifiuti di pelletteria e i rifiuti tessili”. Sempre nello stesso periodo inoltre, l’ufficio di Valutazione d’impatto ambientale della Regione Lazio aveva dato parere positivo in conferenza dei servizi alla realizzazione della quarta linea del termovalorizzatore di San Vittore. Un via libera che ha permesso ad Acea di trattare ulteriori 186.000 tonnellate di rifiuti l’anno. E le dimissioni del presidente di Acea Ambiente Giovanni Vivarelli non sembrano certo fermare questo sviluppo continuo della società in ambito impiantistico.
Peraltro non può neanche passare inosservata una recente intervista al Sole 24 Ore dell’ad di Acea Giuseppe Gola che ha confermato l’intenzione dell’azienda di incrementare gli investimenti nel settore rifiuti. “Nel 2021 –ha sottolineato Gola– abbiamo fatto tre acquisizioni e oggi abbiamo una capacità installata di circa 2,3 milioni di tonnellate trattate. Puntiamo ad arrivare entro fino 2024 a 3 milioni, andando avanti su processi autorizzativi e realizzazione di impianti”. Tra questi potrebbe esserci anche la nuova discarica. Acea infatti possiede anche Idea 4 Srl, la società proprietaria dell’ex cava di Magliano Romano che oggi ospita rifiuti inerti. L’iter autorizzativo per trasformarla in invaso per la spazzatura prosegue in Regione, anche se i comuni del territorio sono sul piede di guerra. Un ricorso al Tar è stato presentato pochi giorni fa.
Ad ogni modo la politica espansiva di Acea nel settore rifiuti è destinata a proseguire, tanto che la multiutility potrebbe essere interessata al sito di Roccasecca, in provincia di Frosinone. Un’eventuale acquisizione della discarica ciociara toglierebbe probabilmente le castagne dal fuoco allo stesso proprietario attuale, Valter Lozza, che potrebbe così avere più tempo da dedicare alla risoluzione dei suoi problemi giudiziari.