Si accelerano i tempi per il via libera al dl aiuti, un provvedimento da 14 miliardi che tra l’altro contiene il nodo del termovalorizzatore di Roma. Un confronto è ancora in atto su chi dovrà fare il relatore e sull’iter (circa 400 sono gli emendamenti gia’ segnalati). Ad ogni modo l’amministrazione Gualtieri avrebbe ricevuto sufficienti garanzie sul buon esito dell’operazione. Nelle ultime ore si è tenuta una riunione, che ha visto in rappresentanza dell’esecutivo la sottosegretaria dem al Mef Alessandra Sartore, ex assessore alla Regione Lazio. Certamente una garanzia per l’amministrazione capitolina. L’obiettivo del governo e’ non mettere troppa carne al fuoco per evitare di alimentare le fibrillazioni tra le forze politiche. Con l’approvazione del dl Aiuti sarà più facile per Roma Capitale procedere con l’iter di avvio dell’impianto.
IL SOSTEGNO DI MANCINI
Il deputato romano del Partito Democratico Claudio Mancini, membro della Commissione Bilancio della Camera, è intervenuto in merito a possibili modifiche al decreto aiuti ed energia, che contiene la realizzazione del termovalorizzatore della Capitale, licenziato il 2 maggio scorso dal Cdm con l’astensione dei ministri del Movimento 5 Stelle.
“In Parlamento c’è un’ampia maggioranza per approvare il decreto così com’è, vedremo in commissione se ci sono emendamenti ragionevoli. Altrimenti resterà il testo uscito dal Consiglio dei ministri – ha affermato Mancini – la norma funziona così come è stata scritta, sono possibili modifiche che però non mettano a rischio il piano da attuare entro l’anno 2025, piano del quale un aspetto è anche la realizzazione del termovalorizzatore di Roma”. Sull’ipotesi che venga messa la fiducia in Aula, Mancini non si è sbilanciato: “In Commissione non c’è la fiducia. Il decreto è molto ampio e articolato, vedrà il governo che fare sul testo che esce dalla Commissione, dove si votano gli emendamenti e non la fiducia”.
Nel merito, il deputato del Pd sottolinea: “La norma dice che il sindaco nelle vesti di commissario del governo può approvare il piano rifiuti che metta Roma al riparo dall’emergenza, visto che con il Giubileo del 2025 è previsto un forte aumento di presenze. Per quella data il commissario del governo, il sindaco Roberto Gualtieri, dovrà avere la possibilità di approvare e realizzare il piano rifiuti in deroga al piano regionale. Penso che tutti gli italiani siano consapevoli del fatto che la Capitale è la vetrina del Paese nel mondo e che nessuno la vuole di nuovo vedere assediata dai rifiuti e dai cinghiali”.