Ci siamo: il primo grande appuntamento dell’atletica 2024 è a Roma, dove i migliori atleti del continente si giocano il podio europeo, sperando poi di poter essere protagonisti nella rassegna a cinque cerchi di Parigi.
In verità la dimensione continentale è per taluni la sola plausibile in funzione del podio, perché è palese che i caraibici e gli statunitensi nella velocità e gli africani sulle lunghe distanze possano fare incetta di allori e monopolizzare o quasi il podio olimpico.
All’appuntamento europeo casalingo l’Italia si presenta in condizioni di forma strepitose, perché lo spicchio di stagione all’aperto già andato in archivio è stato davvero ricchissimo di grandi prestazioni dei nostri ragazzi, tanto nei concorsi che nelle gare di corsa, un po’ su tutte le distanze. Ma vediamo nel dettaglio su chi possiamo puntare in questa rassegna romana per cercare medaglie e allori.
VELOCITA’
Il 10″03 di Oslo ha rilanciato prepotentemente le chance di confermarsi sul trono europeo di Marcell Jacobs. Il campione olimpico ed europeo in carica sembra aver messo da parte gli acciacchi che ne hanno condizionato in modo importante le ultime stagioni e l’infortunio di Hughes può agevolare la sua corsa all’oro, insidiata da Zeze e Mateo, nonchè dal sorprendente Larsson. Possibile inserimento in zona podio per Ali, altro azzurro reduce da eccellenti performance cronometriche e atteso a una conferma nel momento più importante. Non buone le condizioni di Filippo Tortu, che nei 200 appare davvero molto distante dagli standard che lo portarono al bronzo europeo e a un solo centesimo dalla finale mondiale. Ancor meno chance per Fausto Desalu, che ormai sembra attestato su tempi intorno ai 20″50, non certo in linea con ambizioni da medaglia. Salvo resurrezioni nell’atletica sempre improbabili, Tortu dovrà contentarsi di andare a caccia dell’oro nella 4X100, con Patta, Desalu e Jacobs, ma anche Melluzzo, Rigali e soprattutto Simonelli pronti in caso di necessità.
In campo femminile ha sbalordito Zaynab Dosso, che potrebbe addirittura provare a scendere sotto la barriera degli 11 secondi. Per la velocista vicentina un piccolo calo di rendimento proprio a ridosso dell’appuntamento europeo, ma le ambizioni sono solide e ben riposte, a patto di trovare la giusta fluidità di corsa. Finale invece quale obiettivo per la duecentista Dalia Kaddari, che sarà utilissima anche in chiave staffetta, con Bongiorni e Siragusa.
VELOCITA’ PROLUNGATA
Senza i più blasonati ed esperti Davide Re e Lorenzo Benati, il trio azzurro del giro di pista sarà composto da Meli, Scotti e Sito, con una finale nel mirino dei primi due, tutt’altro che scontata però, alla luce dell’agguerrita concorrenza. Discorso analogo nel femminile, con Alice Mangione, che più di Polinari e Trevisan può ambire a un ritocco cronometrico rispetto al 51″47 fatto registrare a Ginevra e guardare se possa valere l’ingresso tra le magnifiche otto.
Le staffette possono invece puntare in alto, in particolare quella maschile, in considerazione dell’inserimento di Alessandro Sibilio, che può essere l’uomo capace di trascinare il quartetto fino al podio.
GARE A OSTACOLI
Grande attesa per i nostri ostacolisti, perché Simonelli nei 110 e Sibilio nei 400 sono chiamati a salire sul podio della competizione capitolina. Peccato che sugli ostacoli bassi ci sia un fenomeno, il norvegese Warholm, che rende oggettivamente impossibile la ricerca del metallo più prezioso per il napoletano, sceso a 48″25 proprio a pochi giorni dalla rassegna romana. Quanto al giovane portacolori dell’Esercito, il 13″21 col quale ha migliorato il record italiano assoluto lo pone sicuramente tra i grandi favoriti anche per il gradino più alto del podio. Michael Obasuyi, belga, è il solo atleta presente con un tempo di accredito migliore, ma per un solo centesimo. L’inglese Pozzi e il francese Manga sono gli altri possibii candidati al metallo più prezioso.
Per le donne Besana, Carmassi e Carraro sono pronte a stupire ma non partono con particolari pressioni nella gara degli ostacoli alti, mentre può pensare in grande Ayomide Folorunso nel giro di pista con barriere, che vedrà al via anche Alice Muraro e Linda Olivieri.
MEZZOFONDO “VELOCE” CON LE STELLE TECUCEANU E ARESE
Il doppio giro di pista chiamerà alla sfida Catalin Tecuceanu, l’italiano di origini rumene che comanda la classifica continentale dall’alto del suo 1’44″01. Concorrenza però agguerritissima per lui, perché sono addirittura 9 gli atleti con tempi di accredito sotto l’1″45. Sarà perciò il solito terno al lotto, con i francesi Meziane e Tual, il britannico Giles, lo svedese Kramer, il belga Cresta, ma anche i nostri Pernici e Barontini assolutamente in linea per cercar gloria continentale. Nei 1500 il fresco primatista italiano Arese sarà naturalmente la nostra carta più importante, ma Messlek e Riva non faranno certo da comparse. Peccato che anche in questa gara ci sia il fenomeno assoluto, Jakob Ingebrigtsen .
Coiro e Bellò negli 800, Vissa, Zenoni e Ludovica Cavalli nei 1500 partono decise a migliorarsi. Quanto possa valere in termini di piazzemento finale un eventuale progresso cronometrico delle nostre rappresentanti lo vedremo nei prossimi giorni, ma certamente i propositi anche in questo caso sono battaglieri.
DISTANZE LUNGHE
Abbiamo nel mezzofondo vero e proprio un oro da difendere, perché Yeman Crippa è il campione continentale in carica dei 10000 e dovrà respingere il presumibile assolto di Gressier e Schrub, ma soprattutto quello dello Andreas Almgren, davvero scatenato tanto nei 5000 che nei 10000 in questo avvio di stagione. Poche chance per gli altri nostri iscritti, mentre al femminile sono attesissime Nadia Battocletti e Federica Del Buono, che hanno mostrato già cose eccellenti in avvio di stagione outdoor.
Per Crippa domenica mattina ci sarà anche la partecipazione alla mezza maratona, gara in cui non intende certo far da spettatore. Una specie di lotteria in pantaloncini e scarpe chiodate sarà invece la gara dei 3000 siepi che non avrà un netto favorito e nel cui contesto anche i nostri gemelli Ala e Osama Zoghlami e l’altro portacolori azzurro, Yassin Bouih, potranno recitare da grandi protagonisti.
GARE DI MARCIA
Mancherà Massimo Stano, campione olimpico e mondiale e autentica star della nostra marcia. Per il nostro asso, alle prese con i postumi di una frattura al metatarso, l’obiettivo ora è Parigi. Ci saranno invece Orsoni, Picchiottino e soprattutto Francesco Fortunato, certamente in grado di puntare a un piazzamento da podio. Tra le donne tris di regine, con Trapletti, Giorgi e Palmisano (campionessa olimpica in carica). Il podio in questo caso è pressoché obbligatorio perché la scuola italiana non ha eguali nel vecchio continente.


GARE DI LANCI
La medaglia d’oro più probabile di tutta la nostra rappresentativa è certamente quella del gigante Leonardo Fabbri, che è in cima alle liste mondiali del getto del peso e che ha un metro abbondante di margine sul secondo degli iscritti alla competizione. Se non si farà condizionare troppo dalla tensione di una gara davanti al pubblico amico, per il nostro pesista l’oro sarà una sorta di formalità. Dietro di lui anche Weir, distante dalla forma ottimale, ma sempre pronto negli appuntamenti che contano, potrebbe completare il presumibile trionfo azzurro.
Daisy Osake nel disco, Sara Fantini e Rachele Mori nel martello, sono invece le carte più importanti che andremo a giocarci nei lanci al femminile. Finali obbligatorie poi chissà…
GARE DI SALTI
Chiudiamo questa rassegna di presentazione con i nostri saltatori. Il campione olimpico di salto in alto Tamberi dovrebbe esserci, ma la formula dubitativa sarà eliminata solo nell’immediata vigilia. Certamente non potrà esibire una condizione di forma ottimale e per quanto sia un agonista feroce appare improbabile che possa sbaragliare la concorrenza. Nel triplo non ancora utilizzabile il fenomenale ex cubano Diaz, allenato dal bronzo olimpico Fabrizio Donato, ci affideremo al trio Bocchi-Della Valle-Ihemeje, finale nel mirino e medaglia un po’ più lontana. Il nostro giovane fenomeno Mattia Furlani nel lungo lancia invece il guanto di sfida a Tentoglou, pluridecorato greco.
Il primatista mondiale under 20 non ha paura di niente e migliora con una rapidità impressionante. Un’incoronazione romana sarebbe l’ideale compimento della prima parte di una carriera dagli orizzonti infiniti.
Tra le donne, fari puntati sulla lunghista Larissa Iapichino, che ambisce all’oro, un obiettivo inseguito da almeno altre tre atlete, le tedesche Muller e Mihambo e la serba Gardasevic.
Eccellente anche il parco atlete che l’Italia presenta nell’asta femminile: Roberta Bruni, Elisa Molinarolo e Sonia Malavisi hanno voglia di lottare per qualcosa d’importante e non c’è atleta che sia potenzialmente il grado di tarparne le ali già in partenza. Altra gara di difficile interpretazione per il rebus del podio.
PROVE MULTIPLE
In una specialità in cui a lungo l’Italia ha segnato il passo, stavolta possiamo contare sue due atleti di statura internazionale. Per Dario Dester e Sveva Gerevini la competizione romana sarà un banco di prova decisivo anche in prospettiva cinque cerchi. Entrambi in progresso sostanziale, dovranno trovare nelle due giornate di gara il giusto equilibrio per migliorare i personali e puntare dritto verso la… Torre Eiffel.