Gli ultimi saranno i primi. Lo dice il Vangelo. E forse al Comune di Latina la pensano allo stesso modo. In alcuni ambiti Latina arranca rispetto a qualsiasi altra realtà provinciale e regionale. Uno di questi è la raccolta differenziata. Recentissimo è il dato emerso dal dossier ‘Comuni Ricicloni’ del Lazio di Legambiente. Un’indagine sui Comuni che differenziano di più e meglio, ossia più virtuosi nel campo della raccolta domiciliare del pattume urbano, conosciuta anche come Porta a porta. Ebbene, Latina chiude la classifica con il suo modestissimo 29,90%.
NONOSTANTE I DATI NEGATIVI LATINA SALE IN CATTEDRA
Nonostante il pessimo dato, l’amministrazione Coletta sembra voler impartire lezioni di buona gestione del servizio di igiene urbana. Capita anche che i suoi rappresentanti salgano in cattedra per spiegare a rappresentanti di altre amministrazioni locali quale sia la strategia migliore da seguire. E’ il caso della discussione relativa al progetto Pnrr riguardante il miglioramento della rete di raccolta dei rifiuti urbani, avvenuta mercoledì nella commissione Sviluppo e Tutela del Territorio della Provincia.
Ad illustrare il progetto, sono stati l’assessore Dario Bellini del Comune di Latina, il Presidente ABC Gustavo Giorgi e il direttore ABC Silvio Ascoli.
Secondo quanto illustrato, il progetto in questione consentirà la realizzazione di una stazione di trasferenza delle frazioni dei rifiuti urbani della raccolta differenziata per ridurre le distanze di trasporto dei rifiuti e le relative emissioni. Al progetto hanno dato la loro adesione oltre alla Provincia di Latina, altri 13 Comuni: Bassiano, Cisterna, Cori, Maenza, Minturno, Pontinia, Roccagorga, Roccasecca dei Volsci, Sabaudia, Sermoneta, Sezze, Sonnino e Spigno Saturnia. Il progetto se ritenuto ammissibile sarà finanziato dai fondi del Pnrr e ammonterebbe a circa 20 milioni di euro.
BANDIERA BLU A RISCHIO
Fermo restando l’importanza assoluta di reperire risorse dal fondo nazionale per la Ripresa e la Resilienza, è sotto gli occhi di tutti quanta fatica il Comune di Latina stia facendo per migliorare sensibilmente la propria raccolta differenziata. Peraltro la percentuale bassa di differenziata potrebbe costare il riconoscimento della bandiera blu per il lido di Latina. Infatti tra i criteri per ottenere la Bandiera Blu, non basta avere un’ottima qualità delle acque di balneazione, ma anche altri servizi. Tra questi, la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani. Quest’anno il minimo richiesto per poter riavere la bandiera blu è il 40%. Latina non arriva a quella percentuale nonostante l’avvio del porta a porta.
DIFFERENZIATA ANCORA LONTANA DAL 70% E TARI ALLE STELLE
C’è chi sostiene che negli ultimi 6 mesi la raccolta differenziata sia cresciuta in città, ma senza raggiungere ancora la fatidica soglia del 40%. A costoro va ricordato come l’obiettivo della Regione Lazio (inserito nel piano regionale dei rifiuti) è arrivare a quota 70% di raccolta differenziata entro il 2025. Sotto questo punto di vista il percorso del Comune di Latina è ancora piuttosto in salita
L’amministrazione Coletta oltre che ammettere il ritardo senza attenuanti sulla differenziata, dovrebbe spiegare per quale motivo la Tassa sui rifiuti è così alta: a Latina. Nel 2019 ha toccato quota 362 euro per nucleo familiare. In appena 5 anni la tassa sui rifiuti in Italia ha subìto un aumento medio dell’1,6% ma a Latina l’incremento è stato decisamente superiore arrivando a toccare un più 13,4%.
Una mancata programmazione sul settore dei rifiuti oltre che a rendere le città indecorose, viola le leggi sulla proprietà privata, mortifica i cittadini che collaborano, peggiora le condizioni di lavoro e di sicurezza degli operatori del settore, svuota le tasche dei contribuenti e riempie strade e cortili di immondizia.
CHIUSURA DEL CICLO RIFIUTI MANCATA
Agli smemorati va anche ricordato come la provincia di Latina è stata commissariata per l’impiantistica dei rifiuti. L’assessore regionale Massimiliano Valeriani ha parlato di atto dovuto.
La vicenda riguarda la mancata indicazione di un sito di stoccaggio dei rifiuti, provenienti dalla lavorazione dei Tmb, per assicurare la chiusura del ciclo entro il territorio di competenza.
I Comuni della provincia, con Latina capofila in tutti questi anni sono stati incapaci di assumersi delle responsabilità, senza riuscire a garantire la chiusura del ciclo.
Insomma sui rifiuti Latina e i suoi amministratori farebbero bene a lavorare a testa bassa. Piuttosto che salire in cattedra