Realizzava prescrizioni false a carico di persone esenti dal pagamento per poi rivendeva medicinali, fra cui il Viagra, al mercato nero.
Un medico di base di Sezze, E.R. è stato condannato dalla Corte dei Conti al risarcimento di quasi 105mila euro per danno erariale. Adesso l’Asl ha avviato l’azione di recupero delle somme indebitamente percepite.
Nel 2018, nei suoi confronti, era già stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari dalla Guardia di Finanza di Fondi per truffa ai danni del Servizio Sanitario Nazionale nel corso dell’operazione denominata “Blue Wish”.
La Guardia di Finanza di Latina aveva disposto quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere e tre ai domiciliari, emesse dalla gip Mara Mattioli. Le prove raccolte nel corso delle operazioni, infatti, avevano portato alla scoperta di una vera e propria associazione a delinquere attiva tra le province di Roma, Latina e Frosinone. L’organizzazione aveva ha sfruttato le prescrizioni mediche false a carico di anziani o invalidi per ottenere le medicine gratuitamente e poi rivenderle sul mercato nero. Il gruppo avrebbe anche ampliato il loro giro raggiungendo addirittura i night club per la fornitura dei farmaci a metà prezzo, pagati sempre dal Servizio sanitario nazionale. Il processo penale nei loro confronti è ancora pendente, ma la giustizia contabile è stata più veloce nel giudicare il medico.
La Corte dei Conti ha quantificato il danno all’erario nella misura di 104.891,30 euro, risultante dal costo dei medicinali di cui alle prescrizioni illecite ed ai conseguenti acquisti di farmaci a carico del Servizio Sanitario Nazionale, composto da una prima quota a titolo di danno diretto per 47.829,50 euro a titolo di dolo,e per 52.061,80 euro a titolo di colpa grave. “Il danno disservizio -si legge nella sentenza- può essere qualificato quale pregiudizio per il servizio reso e, nel caso in esame, nel nocumento arrecato alla collettività, nell’alterazione del complesso sistema farmaceutico”.
La decisione della Corte dei Conti è arrivata dopo aver analizzato immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza, il monitoraggio delle medicine prese in farmacia e, infine, le intercettazioni telefoniche.
Nella giornata di ieri l’Asl di Latina nel prendere atto della sentenza, ha incaricato il dirigente Giovanni Bernardi nel ruolo di responsabile del procedimento per l’azione di recupero delle somme ai danni del medico setino.
