Leandro Greco ostenta una calma olimpica. E’ giovane, ma sa il fatto suo, e fin qui con il Frosinone ha fatto benissimo. La recente vittoria colta ai danni del Cesena ha ridestato entusiasmi sopiti, e adesso la salvezza appare non più una chimera, ma una possibilità concreta.
Squadra che vince non si tocca? Non proprio, stando alle parole del giovane trainer capitolino, che stabilisce l’undici di partenza tenendo presenti le caratteristiche dell’avversaria di turno e le indicazioni provenienti dagli allenamenti settimanali.
E’ proprio così che è diventato titolare Jeremy Oyono, ed è così che altri potrebbero ritrovarsi avanti nelle gerarchie. Gerarchie non granitiche, ma soggette alle oscillazioni di una meritocrazia che “non guarda alla data di nascita”, come Greco tiene a precisare.
Un giocatore con 400 presenze o uno con 5, sebbene abbiano un vissuto differente, e di conseguenza necessitino di differenti approcci psicologici, devono avere le stesse chance di scendere in campo.
E’ ovvio che ai giocatori che hanno già chiare certe dinamiche possa venire più semplice gestire talune situazioni di disagio.
Sul significato dei tre punti recentemente conquistati contro il Cesena, Greco tende in qualche modo a smorzare gli entusiasmi: “Ovvio che facciano piacere, ma quel che più interessa, al di là del riscontro aritmetico, comunque importante, è la sensazione di crescita e di coesione, è quell’essere gruppo che alla fine dovrebbe consentirci di raggiungere i nostri obiettivi. In quest’ottica la gara di Cosenza è importante, perché giocheremo contro un’avversaria che ha creato problemi a tutte e che sarà un banco di prova importante. Dovremo confermare la nostra identità, e dovremo essere in grado di superare le difficoltà che certamente andremo ad incontrare. Poi chiaramente se arriverà anche un risultato positivo saremo doppiamente soddisfatti”.
Gli fanno notare che la classifica è così corta che dalla paura alla gloria passano soltanto sei punti. “Sì, la situazione è tale che un risultato positivo può consentire di avvicinare in modo consistente il gruppo e uno negativo può momentaneamente tornare ad allontanarlo, ma noi non dobbiamo concentrarci solo su questo. La classifica sarà sempre e comunque una conseguenza di quel che riusciremo a fare come gruppo e in questo senso le indicazioni che mi arrivano sono positive”.
A chi gli chiede il segreto della feroce determinazione mostrata contro i romagnoli, Greco fa notare come la squadra abbia commesso un gran numero di errori, ma poi il risultato nell’immaginario collettivo è una sorta di panacea che cancella gli errori e pone in grande evidenza i meriti.
Ribadisce, Leandro Greco, che ormai si gioca in 16 e che chi subentra non ha meno importanza di chi inizia il match. Appelli alla coesione e a un’intensità che deve essere sempre ai massimi livelli. Perché in B serve la tecnica, ma forse ancor più servono la determinazione e la voglia.
A Cosenza per importanti conferme.