Cambio in Ama. Il presidente Daniele Pace resta nel Cda, ma lascia il vertice. Al suo posto Bruno Manzi, attuale capo di gabinetto della Città metropolitana, ex assessore provinciale allo Sviluppo economico nella giunta di Enrico Gasbarra, vicino al deputato dem Claudio Mancini.
La decisione si è resa inevitabile per questioni di opportunità, dopo che la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio di Pace, accusato di violenza sessuale da una dirigente che lavora in Ama da quasi un decennio. La vicenda risale all’estate scorsa quando, stando all’accusa, Pace avrebbe molestato la presunta vittima negli uffici della società. La manager, che secondo i colleghi a distanza di un anno è ancora «molto provata», si sarebbe autosospesa sentendosi umiliata e temendo che la situazione potesse degenerare. Il presidente, però, si è sempre proclamato innocente.
IL CASO GIUDIZIARIO
Nell’interrogatorio dello scorso marzo si è difeso sostenendo l’impossibilità degli abusi: in tutte le occasioni raccontate dalla presunta vittima si sarebbe trovato, infatti, in un luogo diverso. A ulteriore supporto delle sue argomentazioni Pace, difeso dagli avvocati Andrea Buitoni e Alessandro Picozzi, ha presentato una lista di testimoni che smentirebbero il racconto della dirigente. La Procura, tuttavia, non ha ritenuto riscontrata la versione del presidente e ne ha sollecitato il processo: ora sarà un gup a valutare il quadro indiziario al termine dell’inchiesta, nata dalla denuncia della manager, assistita dagli avvocati Antonella Faieta e Floriana Nasso.
A sua volta Pace ha aperto, lo scorso gennaio, un secondo fronte giudiziario querelando la donna per calunnia e diffamazione. L’indagine bis per ora è ferma in attesa dell’esito del procedimento principale. Nel frattempo, l’amministrazione ha optato per l’avvicendamento con l’obiettivo di garantire serenità e stabilità all’azienda, qualora la richiesta di rinvio a giudizio dovesse essere accolta. Le opposizioni, dalla Lega al M5S, che premevano per il passo indietro, apprezzano la scelta. In serata si è svolto in Campidoglio il primo, riservatissimo, incontro tra Gualtieri, Manzi e Filippi.