“Il nuovo termovalorizzatore? Abbiamo studiato, come prevede il procedimento, la proposta arrivata dal consorzio di imprese che ha partecipato all’invito. Con gioia abbiamo verificato che sarà un impianto straordinario dal punto di vista tecnologico e ambientale. Sarà il più green e più avanzato termovalorizzatore d’Europa e forse del mondo, con caratteristiche top. Voglio dare anche una notizia: la cifra dell’investimento è significativamente superiore ai 700 mln. Anche al netto degli impianti complementari, tra cui quello per la cattura delle emissioni di Co2 per abbattere le emissioni”.
Così il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, in occasione del suo intervento al Festival delle Città. “Inoltre- ha aggiunto Gualtieri – è stata avviata un’interlocuzione con le aziende per migliorare alcuni aspetti della proposta, soprattutto dal punto di vista economico. Vogliamo avere un impianto che ci consentirà una tariffa più bassa. A breve usciremo con la gara, che avrà alcune caratteristiche diverse e che ci consentirà di andare più veloci”.
DIVERGENZE NEL CENTROSINISTRA
Dentro la maggioranza di centrosinistra non c’è unanimità sull’impiantistica. Nelle ultime ore si registra lo scontro aperto con tre presidenti di municipio, tutti e tre del Pd: Paolo Emilio Marchionne del III, Sabrina Giuseppetti del XIII, Daniele Torquati del XV. E’ in questi territori che il sindaco Roberto Gualtieri, forte anche dei suoi poteri da commissario straordinario, farà costruire due biodigestori e un impianto per le terre di spazzamento. In IX arriverà il termovalorizzatore, ma la giunta che governa l’Eur da novembre 2022 non ha più alcuna voce critica al suo interno dopo le dimissioni di Alessandro Lepidini. Critiche che arrivano da dentro la coalizione che governa Roma.
“Abbiamo sempre manifestato chiaramente cosa pensiamo del ciclo dei rifiuti – specifica Ferdinando Bonessio di Europa Verde – già da prima delle elezioni 2021. Per noi si dovrebbe parlare di economia circolare, di recupero del rifiuto, non di incenerimento e nemmeno di trattamento. E’ impensabile avere un programma che prevede la combustione del 33% dei rifiuti romani indifferenziati, non è giusto a livello tecnologico e per l’ambiente”.
Come non è giusto, per Sinistra Civica Ecologista e Verdi – uniti in un coordinamento capitolino che ricalca l’Alleanza Verdi Sinistra nazionale – usare Villa Spada anche come punto di smistamento logistico dei rifiuti verso Santa Palomba: “Pensare di caricare a Villa Spada i rifiuti verso il futuro inceneritore di Santa Palomba è una follia – la dichiarazione di Bonessio e Alessandro Luparelli – . Quello che prima era solo un sospetto adesso è una certezza: l’amministrazione comunale sta cercando di individuare delle aree nelle zone periferiche di Roma dove caricare i rifiuti provenienti dai camion compattatori di raccolta stradale direttamente sui container diretti alla stazione di Santa Palomba. In questo modo si continua a far pagare ai cittadini l’incapacità di scegliere una vera economia circolare”. Insomma per Gualtieri le gatte da pelare sui rifiuti non sono certo poche.