L’Assemblea capitolina presieduta da Svetlana Celli ha approvato una delibera che modifica lo statuto della Fondazione Teatro di Roma aumentando i membri del cda da 3 a 5 e fissando le norme per i compensi dei revisori dei conti. L’atto ha avuto 25 voti favorevoli, un contrario e 6 astenuti. A illustrare i contenuti della delibera è stato l’assessore alla Cultura Miguel Gotor. Rispetto al primo punto, il regolamento va a modificare lo statuto nella parte in cui prevede che l’allargamento del cda fino a 5 membri sia subordinato all’ingresso di altri soci privati. Con le modifiche invece, ha spiegato Gotor, sarà possibile indicare subito un secondo consigliere per ciascuno dei soci: uno Roma Capitale, l’altro la Regione Lazio, mentre il quinto resta al ministero della Cultura. Il secondo punto è la fissazione del compenso del presidente del collegio dei revisori dei conti e dei componenti dello stesso, nonché la previsione di tale determinazione in capo all’assemblea dei soci. I membri del cda, ha ricordato l’assessore, non ricevono compensi.
LE REAZIONI
“Dopo l’approvazione della delibera, e quando la Regione Lazio con cui siamo in contatto farà altrettanto – ha aggiunto Gotor – il nuovo statuto andrà ratificato dall’assemblea dei soci che faremo convocare il prima possibile”. Nel corso della discussione sono stati bocciati alcuni ordini del giorno presentati dal capogruppo FI-Udc Marco Di Stefano, tesi a favorire nel prezzo del biglietto alcune categorie più fragili come studenti, anziani, nuclei familiari, suscitando le proteste dell’esponente dell’opposizione, che ha accusato di incoerenza con i loro principi le forze di maggioranza. La risposta è arrivata da Gotor: “Per quanto riguarda gli sconti rivolti a diversi soggetti, come anziani, disabili, studenti, universitari, famiglie – ha affermato l’assessore – è evidente che rappresentano sensibilità proprie di questa amministrazione. Ma non posso prendere da solo impegni che riguardano il bilancio del Comune e non posso farlo in un momento in cui il cda non è insediato e non c’è un dg. Volevo tranquillizzare Di Stefano – ha concluso – nei prossimi mesi quando ci saranno entrambi, queste istanze che sono condivise, saranno portate alla loro attenzione come un invito a valutarli”.
LA NATURA GIURIDICA
Proprio Gotor ha imposto il cambiamento di forma giuridica che ha portato alla nascita della Fondazione, con l’obiettivo di avere un modello gestionale più efficiente e adatto alla natura dell’attività del Teatro di Roma. “La forma giuridica della Fondazione è infatti la più comunemente usata dagli Enti attivi in ambito culturale, sia pubblici sia privati, e permetterà al Teatro di Roma di crescere ulteriormente sul piano artistico e di rafforzare il suo ruolo culturale a livello cittadino e nazionale” ha evidenziato Gotor. Il percorso è iniziato nel novembre del 2021, con l’affidamento dell’incarico di commissario straordinario all’avvocato Gianluca Sole e poi proseguito, dal dicembre del 2022 sino all’incarico a Giovanna Marinelli. Quindi le nuove regole del nuovo Cda della Fondazione Teatro.