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L’estate da dimenticare di Calandrini. Per il senatore tira aria di ‘sfratto’. FdI verso il congresso provinciale

Licandro Licantropo
Settembre 20, 2023
Il senatore Nicola Calandrini

Rischia un nuovo naufragio Nicola Calandrini. Non bastavano gli ultimi insuccessi e le beghe politiche nella coalizione di centrodestra e all’interno di FdI. Il coordinatore provinciale di FdI alle prese con la partenza falsa della nuova amministrazione di Latina rimedia anche una ‘figuraccia’ sulla a dir poco ambigua posizione assunta in merito alla sfida per il ruolo di Capitale italiana della Cultura.

NICOLA PREFERISCE FARE 0-0

“La candidatura dei Comuni di Latina e di Gaeta per il titolo di Capitale italiana della cultura rappresenta un’occasione unica per tutta la provincia pontina. E’ ancor più importante che i territori lavorino insieme, più di quanto sia già stato fatto negli anni passati, soprattutto nel caso in cui uno dei due Comuni ottenga l’ambita nomina”. Così il senatore di Latina si è espresso in merito alle chance di entrambi i centri pontini nella competizione nazionale. A dir poco velleitario il tentativo di invocare una candidatura unica, impossibile da realizzare. Un modo per non schierarsi pubblicamente, salvo poi avere tutti i suoi principali adepti impegnati a lanciare la volata per Latina. Il risultato finale rischia però essere ben peggiore di uno pareggio striminzito. Perchè le previsioni parlano di una partita particolarmente in salita per Latina, che fra le due città della provincia in ballo, ha maggiori possibilità di essere esclusa prima della finale dal novero delle pretendenti.
L’amministrazione Celentano, da lui di fatto ‘telecomandata’, si sta spendendo da settimane nella partita nazionale. Ma a quanto pare senza sostegni importanti. Con un progetto che fa acqua da tutte le parti. Calandrini, da presidente di commissione Bilancio, avrebbe potuto spendere parole ben più lusinghiere verso il capoluogo. I rumors capitolini parlano di una totale indifferenza delle alte sfere politiche nei confronti della corsa latinense. Nessuno si sta scomodando per la seconda città del Lazio, relegata ad un ruolo di secondo piano nella competizione.

ESTATE DIFFICILE

Sarebbe una sconfitta in termini di immagine per un esponente politico locale che ambisce a ritagliarsi una dimensione nazionale. E sarebbe solo l’ultima performance deludente di un’estate da dimenticare per Calandrini. Il coordinatore provinciale deve fronteggiare il dinamismo di Forza Italia, che sul piano locale ha ‘sfilato a FdI il ruolo di componente della maggioranza al Comune di Itri. Per non parlare dell’assegnazione della presidenza dell’Ater ad un esponente di FI. Problemi sembrano esserci anche per altre nomine di enti collegati alla Regione. A partire dai Parchi, dove la quadra è ancora lontana da trovare. Il tutto condito da una dialettica interna che inizia a farsi pesante. Non è un mistero che Tiero e Procaccini da tempo sono perplessi per la gestione di un partito, uscito vincitore dalle urne, ma politicamente ancora ‘succube’ dell’astuto stratega politico che risponde al nome di Claudio Fazzone.
L’avvio della campagna interna per il tesseramento rappresenta di fatto l’ingresso nella fase cruciale per la governance di FdI. Dopo la raccolta delle tessere si dovrà convocare il congresso provinciale. Ed in quella sede zar Nicola dovrà misurarsi con le ambizioni sempre più grandi del vice portavoce/consigliere regionale e del parlamentare europeo sempre più in auge. Conteranno le tessere, che solitamente sono detenute da chi ha i voti sul territorio. Ed in questa partita Calandrini rischia di essere l’anello debole della compagnia. I giochi si devono ancora fare, ma all’orizzonte s’intravede un possibile cambio alla guida del primo partito della provincia. La politica di oggi non conosce mezze misure. Si può passare dal trionfo al tonfo nell’arco di pochi anni se non di pochi mesi. Soprattutto per chi non ha una strategia di fondo. E a Calandrini in questi ultimi mesi è mancata soprattutto una visione d’insieme. Al Comune di Latina, come in provincia e nelle relazioni con i vertici regionali e nazionali. In molti gli contestano il fatto di aver voluto decidere su tutto e senza consultare nessuno. E ben presto i suoi contestatori gli presenteranno un conto piuttosto salato da pagare.

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