Lo scontro tra Giorgia Meloni e Elly Schlein sui migranti ha di fatto aperto la lunghissima (e decisiva) campagna elettorale per le europee del 9 giugno 2024. Già non si pensa ad altro. Potenza del “proporzionale”, il sistema con il quale si voterà, e che prevede che ogni partito faccia innanzitutto corsa a sé. Settembre sarà un mese intenso per le feste di partito, appuntamenti fondamentali per i leader, per i big, ma anche per le seconde e terze linee. Dal 30 agosto all’11 settembre tocca al Pd, con la Festa nazionale dell’Unità in programma a Ravenna.
La Lega prepara la tradizionale kermesse di Pontida, fissata per il 16 e 17 settembre. Mentre il 29 settembre (giorno che coincide con la data di nascita di Silvio Berlusconi) Forza Italia terrà un appuntamento significativo, in attesa della stagione congressuale.
Fratelli d’Italia sta lavorando all’idea di una serie di “feste della vittoria” tra settembre e ottobre, per celebrare un anno dalle elezioni che hanno visto il trionfo di Giorgia Meloni. Mentre il tradizionale appuntamento di Atreju (il primo al Governo del Paese) si terrà a dicembre. Tra gli ospiti potrebbe esserci anche Marco Travaglio, direttore de Il Fatto Quotidiano. A dimostrazione della statura politico-istituzionale che ha ormai assunto Fratelli d’Italia.
Le Europee sono l’obiettivo principale, anche perché rappresenteranno veramente il primo test di un certo rilievo per tutti: Giorgia Meloni, Elly Schlein, Matteo Salvini, Antonio Tajani, Giuseppe Conte, Carlo Calenda, Matteo Renzi.
Alla Regione Lazio si attendono alcune nomine strategiche per il governo dei territori su materie fondamentali. A cominciare da quella del commissario della Asl di Frosinone. Sembra che la favorita sia Daniela Sgroi, dopo che per settimane Sabrina Pulvirenti è sembrata ad un passo dal via libera. Conto alla rovescia anche per Antonello Iannarilli (Fratelli d’Italia) all’Ater di Frosinone. Per la carica di commissario del Parco regionale dei Monti Aurunci potrebbe spuntarla Beppe Incocciati (Forza Italia), fedelissimo del ministro degli esteri e attuale leader del partito Antonio Tajani. Per lui si è mosso il senatore Claudio Fazzone, coordinatore regionale del partito, che in questo modo ha fatto capire come gli anni delle “incomprensioni” (con Tajani) siano definitivamente alle spalle. In realtà adesso c’è un vero e proprio asse tra i due. Pur essendo ciociaro, però, Incocciati è lontanissimo dai meccanismi di Forza Italia nel territorio. Dove a tirare la carretta sono il capogruppo provinciale Gianluca Quadrini, il sindaco di Anagni Daniele Natalia, l’assessore comunale di Frosinone Adriano Piacentini e Rossella Chiusaroli.
Tutti devono prendere atto che quando si aprono alcuni spazi di “agibilità politica” (si chiamano così nel linguaggio del politicamente corretto), a decidere sono sempre e soltanto Antonio Tajani e Claudio Fazzone. E ancora una volta, se dovesse andare in porto la nomina di Incocciati, verrebbe premiata la fedeltà del “giardiniere”. Altro che merito.
Settembre sarà un mese importante anche per capire se effettivamente il 9 giugno 2024 i cittadini voteranno anche per le Province. In modo da archiviare definitivamente la legge Del Rio e tornare a prima del 2014. Sarebbe una novità enorme anche per il territorio, perché si capirebbe bene quali sono i rapporti all’interno delle coalizioni. Il centrodestra presenterebbe un candidato unico? La Lega convergerebbe su una indicazione di Fratelli d’Italia? Mentre nel Partito Democratico una situazione del genere potrebbe rilanciare Antonio Pompeo. In ogni caso il presidente Luca Di Stefano non si scompone: è abituato a prendere le decisioni nei modi e nei tempi giusti. Intanto però il 28 settembre riunirà gli Stati Generali della Ciociaria. Unico argomento all’ordine del giorno le future prospettive economiche. Inviterà il Governatore Francesco Rocca, per un motivo semplicissimo: è la Regione l’ente di riferimento su temi come i rifiuti, la sanità, l’ambiente, le politiche industriali ed infrastrutturali, la gestione delle risorse idriche.
Senza un confronto vero con la Regione si rischia di produrre soltanto chiacchiere e impegni a futura memoria che nessuno poi rispetterà. Inoltre, già che ci siamo, sarà possibile fissare qualche paletto serio per la Stazione Tav in Ciociaria, tra Supino e Ferentino?