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Greta Donato vince il titolo tricolore del triplo nella categoria juniores

Roberto Mercaldo
Raggiante papà Fabrizio, bronzo olimpico nella stessa specialità a Londra nel 2012 e allenatore della saltatrice laziale
Luglio 24, 2023

La stagione dell’atletica è entrata nel vivo, con le stelle mondiali a caccia di gloria nei prestigiosi meeting, in attesa della rassegna iridata di Budapest. L’Italia si gode Larissa Iapichino, baby fenomeno e figlia d’arte capace di mettere in fila a soli 21 anni tutte le più forti specialiste mondiali del lungo.
In Ungheria la campionessa predestinata, figlia di Gianni Iapichino e Fiona May, proverà a conquistare un posto sul podio, dopo i 3 successi di fila in Diamond League.
C’è però un’altra giovanissima atleta che ieri ha ricordato a tutti come certe doti discendano palesemente dal DNA.
I suoi genitori sono Fabrizio Donato e Patrizia Spuri, entrambi campioni di atletica, lui triplista medagliato olimpico e campione d’Europa, capace per oltre 15 anni di saltare oltre i 17 metri, lei campionessa e primatista italiana dei 400 piani e più volte nazionale.
Greta Donato ha scelto i salti, prima il lungo ed ora, seguendo in modo più precipuo l’esempio del papà e allenatore, il triplo.
A Grosseto, ai campionati italiani juniores, Greta ha saltato 13,13, migliorando sensibilmente il proprio primato personale e mettendo in fila tutte le avversarie. Un progresso sensibile, di oltre mezzo metro rispetto al personale col quale si era presentata all’appuntamento toscano. A fare il tifo per lei sulle tribune c’era anche Andy Diaz, fresco primatista italiano ed erede di Fabrizio Donato, che lo allena a Castelporziano e lavora per proiettarlo oltre l’obiettivo designato dei 18 metri. Ma torniamo alla giovanissima Greta e alla sua clamorosa impresa, che inevitabilmente riporta alla memoria quella di un giovanotto dell’Atletica Frosinone che a Pescara vinse il campionato italiano Allievi con la misura di 15,26. Fu la prima di non sappiamo più quante maglie tricolori, tra triplo e lungo, indoor e outdoor, 23 solo da senior. Anche se in casa Donato la maglia di campione d’Italia non è certo una rarità, la prima conquistata da Greta ha un valore immenso per papà Fabrizio e mamma Patrizia.
Ai microfoni del sito Fidal, nelle rituali interviste del dopo gara, era palese l’emozione della giovanissima atleta (compirà 18 anni il primo novembre), ma davvero incontenibile la gioia di Fabrizio.

LE PROSPETTIVE DOPO QUESTO EXPLOIT

La misura di 13,13 colloca Greta in eccellente posizione al time per la categoria e schiude alla giovane atleta laziale prospettive concrete di crescita in questa difficilissima e fascinosa disciplina. Anzitutto potrebbe essere il triplo la scelta definitiva, perché fino a ieri Greta Donato aveva gareggiato prevalentemente nel lungo. “ Dobbiamo parlarne in famiglia – ha detto Fabrizio scherzosamente – perché Patrizia potrebbe volerla dirottare sui 400”.
In realtà Greta è in buonissime e amorevoli mani, giacché Fabrizio è un tecnico straordinario, che, come faceva da atleta, non si sente mai appagato e cerca sempre di migliorare. Dal sodalizio padre-figlia potranno scaturire tanti altri risultati importanti, ma per ora la priorità è che Greta Donato continui a gareggiare divertendosi e senza particolari pressioni.
A Grosseto ha gareggiato anche Mattia Furlani, l’altro baby fenomeno dell’atletica azzurra, che nel suo lungo ha timbrato un per lui ordinario 7,83. Per l’altro figlio d’arte ora un doppio appuntamento: a Gerusalemme prenderà parte all’Europeo Under 20 e poi a Budapest vedrà quanto varrà la sua voglia di stupire al cospetto dei grandi.
Altra nota positiva per l’atletica azzurra è arrivata dall’appuntamento londinese della Diamond League, con Nadia Battocletti che ha stabilito il nuovo primato italiano dei 5000 metri, togliendolo dopo 27 anni a Roberta Brunet: 14’41”30 è il nuovo limite, che vale anche un biglietto per Budapest.

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