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Facce da sindaco, in Ciociaria assistiamo da mesi alle spaccature nel centrodestra e nel Pd. E allora…

Licandro Licantropo
Non si riesce mai a trovare un accordo quando a deciderlo devono essere gli eletti. I sindaci e i consiglieri comunali e, per il caso dell’Upi Lazio, i consiglieri provinciali
Aprile 7, 2023
Fiorletta, Musa, Schietroma e Fiorini: candidati sindaco a Ferentino

Ancora una volta il centrodestra ha mostrato insormontabili limiti di unità. All’Upi Lazio poteva eleggere il presidente senza ricorso ad accordi trasversali e a manovre dietro le quinte. C’erano Alessandro Romoli (Viterbo) di Forza Italia e Roberta Cuneo (Rieti) della Lega. Ha vinto Romoli, con l’appoggio di FI, Pd e Terzo Polo, mentre Fratelli d’Italia e Lega erano per Cuneo. Inutili i tentativi di rinviare la votazione. In questo modo ancora una volta la coalizione maggioritaria nel voto popolare ha perso quando si è trattato di giocare la partita negli enti intermedi.

A febbraio la vittoria di Francesco Rocca alla Regione Lazio ha avuto proporzioni enormi. Nonostante questo si è dovuto faticare per arrivare alla composizione della Giunta e all’elezione dei presidenti delle commissioni. Eppure il quadro era semplice: 22 consiglieri eletti di Fratelli d’Italia, 3 della Lega, 3 di Forza Italia, 1 dell’Udc, 1 della Lista Rocca. Quanto è successo all’Upi Lazio dice che stavolta a mettersi di traverso è stata Forza Italia, mentre Fratelli d’Italia e Lega si sono ritrovati. In Ciociaria il centrodestra a dicembre è andato diviso sia nella votazione sull’Egato (Mauro Buschini) che in quella sulla presidenza della Provincia (Luca Di Stefano). La conclusione è ovvia: non si riesce mai a trovare un accordo quando a deciderlo devono essere gli eletti. I sindaci e i consiglieri comunali e, per il caso dell’Upi Lazio, i consiglieri provinciali. Il problema sta qui e porta direttamente al ruolo delle segreterie politiche regionali e provinciali.

Quasi mai sono tutti d’accordo. Paolo Trancassini (Fratelli d’Italia), Claudio Durigon (Lega) e Claudio Fazzone (Forza Italia) dovrebbero convocare gli Stati Generali degli eletti del centrodestra in tutte le province e provare a capire se ci sono gli spazi per strategie comuni. Altrimenti ogni volta ci si troverà davanti alla stessa situazione. L’elettorato dà maggioranze importanti al centrodestra, mentre gli eletti non perdono occasione per farsi la guerra. Ormai è sempre così.

Nel Partito Democratico la situazione è più o meno la stessa. Impossibile pensare a liste e candidati di partito. La situazione, che si trascinava già da anni, è precipitata in occasione delle candidature alle politiche, quando il sindaco di Cassino Enzo Salera ha messo il veto, insieme a tanti esponenti del suo territorio, alla proposta di una candidatura eleggibile per Francesco De Angelis. La richiesta è stata inviata al regionale e alla fine è stata presa in considerazione, al punto che De Angelis venne inserito in un collegio al di fuori della Ciociaria. E non certamente in una posizione eleggibile. Tutto questo ben prima della pubblicazione del famoso video di Ruberti. Non potrà più succedere che Francesco De Angelis e Sara Battisti possano ritrovarsi sulle stesse posizioni di Antonio Pompeo ed Enzo Salera. Mai più.

LE COMUNALI

Ci siamo quasi: sabato 15 aprile scade il termine per la presentazione delle candidature e delle liste nei quattordici Comuni che andranno al voto il 14 e 15 maggio. Ad Anagni e Ferentino le sfide più importanti sul piano politico. I principali protagonisti, probabilmente per motivare le truppe, dicono la stessa cosa: lavoriamo per vincere al primo turno. In realtà dovranno necessariamente prepararsi anche per il ballottaggio. Ad Anagni il sindaco uscente Daniele Natalia dovrà vedersela con Alessandro Cardinali e Luca Santovincenzo. Già il confronto Natalia-Cardinali rappresenta la certezza di una partita incerta che si deciderà sul filo di lana. Ma c’è di più, c’è Franco Fiorito. Difficile (ma non impossibile) che alla fine si candidi a sindaco direttamente. Di certo è lui il capo politico di una coalizione che concorrerà per vincere. Ad Anagni ci sarà da divertirsi in un quadro necessariamente frammentato. Al primo turno “tireranno” tanto anche le liste e i candidati al consiglio. In un eventuale ballottaggio  il monopolio sarà tutto dell’uno contro uno.

A Ferentino finora i candidati sono Piergianni Fiorletta, Alfonso Musa, Angelica Schietroma, Lorenzo Fiorini. Esattamente come ad Anagni le coalizioni sono soprattutto civiche. Però tutti sanno che il testa a testa tra Fiorletta e Musa nasconde soprattutto (ma non soltanto) quello tra De Angelis e Pompeo. Nel centrodestra capiremo alla fine chi avrà vinto e chi avrà perso. Lo capiremo dai nomi e dalle preferenze degli eletti al consiglio comunale, visto che non ci saranno liste di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Non era mai successo, neppure quando ci sono state delle situazioni obiettivamente complicate. Come per esempio a Frosinone, dove non è stato semplice ritrovare l’accordo. Ad Anagni e Ferentino è una partita tra candidati a sindaco.

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