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Jannik Sinner a Montpellier conquista il settimo titolo in carriera

Roberto Mercaldo
Domato Cressy, l’ultimo dei romantici con il suo dimenticato “battere e scendere”
Febbraio 13, 2023
Jannik Sinner

Jannik Sinner si è confermato pressoché infallibile nelle finali. Nella sua giovane carriera ne ha giocate otto, vincendone sette. Ha perso purtroppo la più importante, quella del 1000 di Cincinnati, al cospetto del suo amico Hurkacz.
Sui veloci campi indoor di Montpellier, il rosso di San Candido ha sbaragliato la concorrenza senza perdere un solo set. Vero che il suo percorso è stato accorciato da due “by”, il primo spettante di diritto alle prime quattro teste di serie, il secondo toccatogli in sorte per il malanno occorso a Fucsovic. Visto però il rendimento nei sei set disputati, con un solo servizio ceduto in tutto il torneo, c’è da credere che il percorso sarebbe rimasto inviolato anche nel caso di disputa delle 5 canoniche partite.

JANNIL SINNER, FINALE COMBATTUTA SOLO NEL PRIMO SET

Nell’ultimo atto, Sinner ha dovuto superare le insidie portategli dallo statunitense Maxime Cressy, lungo come un giorno senza sole, potente quanto basta per far viaggiare la pallina oltre i 200 km orari, ma diverso dagli altri big server moderni.
Il buon Maxime, nato a Parigi ma poi naturalizzato stelle e strisce, ha infatti il romantico ardire di seguire regolarmente i suoi servizi a rete. Quello che negli anni 70-80 era un vezzo abituale dei tennisti “offensivi” è scomparso dai radar, perché con l’evoluzione dei materiali anche le risposte al servizio hanno raggiunto velocità non proprio compatibili con le “discese”.

Maxime Cressy si è organizzato alla bisogna, e impavido agguanta la rete, giovandosi di un’abilità di tocco non comune e di un senso della posizione che di rado lo tradisce.
Dall’altra parte della rete Jannik Sinner non si è perso però d’animo. Ha lasciato che il lungo americano, dopo un primo game tremebondo ma salvato dal 15/40, snocciolasse il suo repertorio abituale con risultati eccellenti, ma poi al tiebreak ha fatto la differenza.
E il match, in sostanza, si è chiuso lì, perché nel secondo set il salvifico break è arrivato in fretta e Sinner ne ha fatto tesoro sino all’epilogo. Tante le analogie con il match di semifinale, in cui a Jannik era toccato spegnere le velleità frizzanti del francesino Fils (segnatevi il nome, lo ritroveremo presto tra i primi 50 del mondo). Anche in quel caso, un primo set sofferto ma un tiebreak evitato in extremis, prima del monologo.

Sinner ha così celebrato, al terzo torneo del 2023, il primo successo stagionale, settimo complessivo, scalando tre posizioni nel ranking e tornando al numero 14.
Gli obiettivi stagionali sono molteplici: tornare in Top Ten, entrare nelle Finals di Torino (attualmente Jannik è ottavo nella Race), vincere un mille e conquistare la prima semifinale slam in carriera (finora Sinner non si è mai spinto oltre i quarti in tutti e quattro i Major).

Se il buongiorno si vede dal mattino, si tratta di traguardi alla portata del ventunenne della Val Pusteria, che da domani sarà impegnato nel torneo 500 di Rotterdam, dove avrà Bonzi al primo turno, ma subito Tsitsipas, testa di serie numero uno, negli eventuali ottavi.

I RESPONSI DEGLI ALTRI TORNEI

Vediamo in rapida carrellata cosa è accaduto negli altri tornei ATP e WTA disputatisi la scorsa settimana.
Storico successo del cinese Wu a Dallas: è il primo nella storia dell’Atp ed è arrivato in modo a dir poco rocambolesco, visto che Wu ha dovuto annullare nel terzo e decisivo set ben tre match ball al gigante americano Isner. Il tiebreak si è concluso sul 14/12 e per Wu, che in semi aveva battuto Fritz, il sogno è diventato realtà.

Nella finale tutta argentina del torneo di Cordoba, Sebastian Baez ha sconfitto in tre set Federico Coria, aggiudicandosi il secondo titolo della carriera, primo in casa. La decisione al terzo set, dopo un dominio iniziale di Baez e la replica di Coria nel secondo.
Tra le donne, Belinda Bencic ha trionfato nel torneo 500 di Abu Dhabi, battendo in finale Samsonova, a dispetto di un primo set dominato dalla russa (6/1). Per la tennista elvetica è il settimo successo in carriera, secondo stagionale.
Nella vecchia Europa, in quel di Linz, monologo della russa Potapova, che ha spazzato via Petra Martic con un eloquente 6/3 6/1. È il secondo successo in carriera per la ragazza di Saratov.
Trionfo italiano nel Challanger di Tenerife: il successo finale è andato a Matteo Gigante, entrato per la prima volta nei primi 200 Atp, grazie alla vittoria colta sul più esperto Stefano Travaglia.

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