Poteva andar meglio, decisamente. La nutrita pattuglia azzurra presentatasi ai nastri di partenza delle “quali” degli Australian Open si è drammaticamente assottigliata, tanto che dei 16 iniziali solo 3 giocatori hanno raggiunto il terzo e decisivo turno per l’ammissione al draw.
Dispiace soprattutto per Giulio Zeppieri, che contro lo svizzero Leandro Riedi ha avuto a disposizione due palle match, prima di arrendersi per 13/11 al tiebreak del terzo set. Il tennista pontino ha espresso solo a intermittenza il suo grande talento, ma avrebbe comunque meritato di chiudere vittoriosamente il confronto e di sfidare Dalibor Svrcina per l’accesso in tabellone. Missione compiuta invece per Matteo Arnaldi, che ha dovuto però attingere al serbatoio delle energie per prevalere sullo smaliziato Alex Bolt, che agli Australian Open del 2019 seppe arrivare fino al terzo turno.
Il trentenne australiano è riuscito a trascinare la contesa al terzo set, ma Matteo è stato bravissimo a guadagnarsi il break decisivo e a chiudere per 6/4 partita e incontro. Ora tra lui e la prima partecipazione agli Open d’Australia c’è solo Max Purcell, altro “canguro”, specialista del doppio, ma che non disdegna di cercar gloria qua e là anche in singolare. Per Arnaldi ostacolo rilevante, ma non insormontabile, ma naturalmente non dovranno esserci cali di tensione. In verità ai cinque azzurri presenti per il ranking, che ricordiamo essere Berrettini, Sinner, Musetti, Sonego e Fognini, se ne aggiungerà almeno un sesto, perché gli altri due azzurri che hanno superato l’insidia del secondo turno se la vedranno nel terzo e decisivo incontro.
AUSTRALIAN OPEN, DERBY AZZURRO TRA BELLUCCI E DARDERI
Il sorteggio ha infatti messo di fronte Bellucci e Darderi, arrivati al match decisivo dopo confronti di diversa intensità. Darderi ha dovuto giocare tre set per vincere la resistenza di Dane Sweeny, autore di un secondo set da fantascienza, ma poi riportato… in terra dal nostro portacolori, bravo e paziente nel trovare le opportune contromisure e nel chiudere 6/1.
Bellucci invece ha vinto in due set, ma a cadere sotto i colpi di Mattia è stato un altro azzurro, Passaro, che si era presentato leggermente favorito allo scontro fratricida, salvo poi dover cedere 7/6 6/3. Ha sfiorato la vittoria anche Raul Brancaccio, che ha perso 7/5 al terzo da Tristan Schoolkate, ventunenne australiano dotato di buoni fondamentali e di grande tenacia. Più netta la sconfitta di Andrea Pellegrino, che solo nel secondo set è riuscito in qualche modo a contrastare la cavalcata vincente di Zsombor Piros (6/2 7/5). Analogo andamento ha avuto il match che ha visto impegnato Gianluca Mager: opposto a Oleksii Krutykh, il ventottenne sanremese ha dovuto incassare un 6/2 7/6, perdendo peraltro il tiebreak del secondo set. Nota rosa e felice quella che riguarda Lucrezia Stefanini che, contro pronostico, ha sconfitto Rebeka Masarova, giocatrice che è nelle prime cento del ranking WTA. Ora per Lucrezia l’ostacolo si chiama Sachia Vichery, americana potente e non priva di talento, ma discontinua. Le possibilità di entrare nel tabellone principale sono perciò consistenti, a patto di ripetere la bella prestazione offerta contro Masarova.