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Oliveti pontini danneggiati dagli storni di uccelli, appello alla Regione

Marco Battistini
Danni di ingenti proporzioni agli agricoltori che rischiano di vedersi privati della principale fonte di reddito da cui dipendono
Gennaio 9, 2023
Storni di uccelli attaccano gli oliveti

La piaga degli storni si ripresenta come ogni anno in diverse zone della provincia. Migliaia di uccelli invadono gli oliveti pontini e fanno razzia di olive. In queste ultime settimane, infatti, si registrano danni irreparabili per le colture olivicole locali, che rappresentano la principale fonte di sostentamento per gli agricoltori, nonché una eccellenza nella produzione della provincia di Latina e del Lazio.

Si tratta di una emergenza che, se non risolta rapidamente, potrebbe avere ricadute pesanti e negative per l’economia della provincia di Latina e, soprattutto, per la sopravvivenza delle aziende agricole, che da queste colture traggono la principale fonte di sostentamento.

OLIVETI PONTINI, TIERO SOLLECITA LA REGIONE

Il vice coordinatore regionale di FdI Enrico Tiero ha invocato l’intervento dell’amministrazione Zingaretti per risolvere il problema. “Chiedo alla Regione Lazio di intervenire immediatamente, mettendo in atto ogni strumento straordinario, valutando anche una deroga alla caccia, per tutelare dagli attacchi devastanti degli storni le colture dell’oliva itrana, che senza interventi rapidi rischiano di essere distrutte -ha affermato Tiero– quella dell’oliva itrana è una coltura di eccellenza, tipica del nostro territorio, caratteristica dei comuni che vanno da Rocca Massima sino al sud pontino. Un’eccellenza che ha ottenuto il marchio Dop a riconoscimento dell’identità unica di questo prodotto e a tutela di questa varietà, le cui peculiarità e particolarità sono già apprezzate in tutto il mondo. Peraltro giova sottolineare che tale specialità di olive da mensa raggiunge la massima maturazione nei mesi di febbraio e marzo. E, purtroppo, proprio in questo periodo gli attacchi da parte degli storni raggiungono il loro apice. Con conseguenti danni di ingenti proporzioni agli agricoltori, che rischiano di vedersi privati della principale fonte di reddito da cui dipendono”.

COMPETENZE SOTTRATTE  

Occorre ricordare come prima dell’entrata in vigore della Legge Delrio che ha sottratto alle Province alcuni funzioni, tra le quali la caccia, tale problematica veniva risolta dagli uffici provinciali che mettevano in atto tutti gli strumenti necessari a tutelare le colture dagli attacchi degli storni. Oggi invece la caccia rientra tra le funzioni che la Regione Lazio ha avocato a sé.
Tuttavia, l’attuazione del riordino ha creato un vuoto funzionale dal momento di fatto, nessuno si occupa di tale problematica. 

“Temporeggiare non è possibile -ha sottolineato Tiero– mi auguro che la giunta regionale con un atto di responsabilità, non rimanga sorda all’appello e che con immediatezza garantisca la messa in campo di tutti gli strumenti necessari a tutelare le colture e gli agricoltori che rischiano di vedere andare in fumo il proprio lavoro e la propria sopravvivenza”.

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