Ancora problemi di tenuta per la costa pontina. In particolare il litorale di Latina appare quello maggiormente alle prese con l’erosione costiera, che soprattutto nel periodo invernale appare in tutta la sua evidenza. Nicola Calandrini, presidente della commissione Bilancio del Senato, è intervenuto sul tema.
“L’erosione della costa pontina non è una novità eppure negli ultimi anni, anche su questo fronte, abbiamo assistito a un immobilismo senza precedenti da parte della giunta Lbc -ha ricordato Calandrini– era ampiamente prevedibile che, senza manutenzione, il tratto di lungomare che collega Capoportiere a Rio Martino sarebbe diventato inservibile. Ora tutto questo è realtà e senza interventi immediati il rischio è il blocco totale della stagione estiva. Stiamo parlando di decine di operatori balneari che non potrebbero aprire le proprie attività, migliaia di cittadini e turisti costretti a cambiare comune per godere di uno spicchio di spiaggia libera o attrezzata; per non parlare del traffico che è facile prevedere sarà costantemente paralizzato nel tratto di costa che collega Capoportiere a Foceverde”.
EROSIONE COSTIERA: CREARE UNA SINERGIA
L’obiettivo di fondo sarà fare sistema. Tra enti e operatori. “È necessario che gli operatori pubblici lavorino in sinergia per risolvere questo vero e proprio dramma: dal parco Nazionale del Circeo, al Comune di Latina, passando per Regione, Provincia e Consorzi di Bonifica -ha aggiunto il senatore- siamo di fronte a un’emergenza territoriale che deve diventare oggetto di scelte strategiche e non più solo episodiche. Il territorio costiero rappresenta anche una risorsa economica per Latina, un punto di riferimento per il turismo e non può essere abbandonato. Mi farò promotore di azioni a livello parlamentare, ma occorre che, sin da subito, gli enti coinvolti lavorino sinergicamente per arrivare, prima dell’apertura della stagione estiva, a una soluzione”.
Dal sud al nord della provincia, i Comuni costieri hanno registrato gravi erosioni soprattutto a causa delle mareggiate di fine anno, spesso con danni importanti alle strutture, che hanno portato alcune amministrazioni a richiedere lo stato di calamità naturale. Le elezioni regionali serviranno per affrontare forse in modo più approfondito un problema che ha origini lontane e ancora ben lontano da essere risolto.