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Perché il termovalorizzatore è una buona notizia per la metropolitana romana

Marco Battistini
Dicembre 13, 2022
Termovalorizzatore

Cosa c’entra un termovalorizzatore con le metropolitane? Teoricamente nulla. Tuttavia, la procedura adottata dal Comune di Roma per la realizzazione del nuovo impianto costituisce, senza dubbio, un precedente amministrativo importante anche per le metropolitane.

Lo afferma il comitato MetroxRoma, che ha così spiegato la sua tesi. “Si tratta della prima volta in cui Roma Capitale adotta, per un’opera così ampia e complessa, l’istituto del cosiddetto “Project Financing d’iniziativa privata”, come definito dall’art. 183 comma 15 del D.Lgs. 50/2016 -affermano dal comitato- la procedura adottata prevede la pubblicazione, da parte del Comune, di una “Manifestazione di interesse”, che contiene alcuni elementi essenziali del progetto di concessione.

Il Comune definisce quindi cosa gli “interessa”, richiedendo ai privati la presentazione di un Progetto di Fattibilità Tecnico Economica, nonché altri documenti fondamentali, tra cui un’ipotesi di contratto di concessione. Secondo dei criteri stabiliti, il Comune seleziona il PFTE favorito e lo approva, con opportune modifiche, designando quello che a questo punto diviene il privato “promotore”.

Il promotore acquisisce così un “diritto di prelazione” sulla realizzazione dell’opera, la quale viene messa a gara: se altri privati dimostrano di poter realizzare l’opera più economicamente rispetto al promotore, vincono l’appalto, salvo che il promotore non eserciti la prelazione, dimostrando di poter realizzare l’opera alle condizioni economiche più vantaggiose proposte dagli altri partecipanti alla gara.

Nel caso di opere “fredde” come le metropolitane, cioè di opere che non sono sostenute da ricavi commerciali, il finanziamento è garantito di fatto integralmente dal Comune, che finanzia l’opera prima tramite un contributo massimo del 49% dei lavori e poi, successivamente, mediante un canone di concessione che include sia i costi del servizio sia un canone di disponibilità dell’opera”.

IL CASO DELLA LINEA D

Un esempio di finanza di progetto per le metropolitane romane in realtà già esiste, si tratta della Linea D. Nel 2005, infatti, stante l’assenza di finanziamenti per la quarta linea della metropolitana di Roma, il Comune fece ricorso alla disciplina introdotta dagli artt. 37 bis e ss. della legge 11 febbraio 1994, n. 109, praticamente identica a quella dell’attuale finanza di progetto di iniziativa privata.

Tuttavia, la scarsa chiarezza sulle modalità di finanziamento dell’opera penalizzarono pesantemente il progetto, vedendo da un lato scemare l’interesse politico e, dall’altro, vedendo l’opera finire, prima ancora della fine della gara d’appalto, sotto il mirino dell’allora Autorità di Vigilanza dei Contratti Pubblici, oggi confluita nell’Anac.

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