Roma Metropolitane, la società pubblica del Comune di Roma che si occupa di progettare le infrastrutture della mobilità della Capitale, rischia di chiudere i battenti dall’1 novembre, senza poter pagare gli stipendi a 123 dipendenti.
Da quanto si apprende questo è quanto comunicato la scorsa settimana dal liquidatore, Bruno Sed, al Campidoglio, questione poi resa nota anche ai sindacati.
Roma Metropolitane ha infatti comunicato alle Rsa che, considerata la condizione economica già nota in cui versa la societa’ – con le scadenze delle onerose bollette energetiche alle porte – senza l’aiuto del Comune, dal primo novembre, sarà costretta a chiudere, con i dipendenti in cassa integrazione.
La partecipata capitolina in liquidazione dovrebbe essere assorbita così, in base alla procedura avviata prima dalla giunta di Virginia Raggi e poi confermata Roberto Gualtieri, in Roma servizi per la mobilita’.
PREZZO ALTO PER I DIPENDENTI
Il percorso pero’ sembra più tortuoso del previsto. E proprio per questo il dipartimento partecipate e mobilità del Comune ha scritto al sindaco Gualtieri, al Capo di Gabinetto, e a Roma Servizi, per accelerare l’iter con una due diligence e risolvere una volta per tutte la situazione: eventualmente anche avvalendosi “della consulenza di un advisor esterno, di porre in essere tutte le azioni e adottare tutti i provvedimenti volti a verificare il percorso giuridico, amministrativo e aziendale che raggiunga l’obiettivo di ricollocazione delle funzioni svolte da Roma Metropolitane srl in liquidazione in capo a Roma servizi per la Mobilità s.r.l. e completi il progetto di integrazione delle sue realtà aziendali con l’approvazione della delibera del Consiglio Comunale avente per oggetto l’integrazione delle due società”, scrivono i dipartimenti nella lettera.
La politica si muove. Almeno sotto l’aspetto teorico. L’Aula Giulio Cesare ha approvato una mozione d’urgenza presentata dai consiglieri Casini e Leoncini di Italia Viva, sottoscritta anche dal capogruppo di FdI De Priamo e di Azione De Gregorio, che invita la Giunta “a porre in essere tutti gli strumenti necessari a garantire per i dipendenti della Società Roma Metropolitane il pagamento dello stipendio fin dal mese di ottobre 2022 e successivi, oltre alla corresponsione da parte di INPS delle mensilità di sospensione/riduzione delle attività lavorative a partire da luglio 2021 e la restituzione degli importi CIGS impropriamente prelevati”. Un passaggio forse tardivo, perché il salvataggio di Roma Metropolitane è ormai compromesso.