Dall’urbanistica alla difesa delle coste, dalle competenze sulla manutenzione del Tevere e dell’Aniene, alla valutazione ambientale strategica passando per gli impianti di carburanti, le ricariche elettriche, le cave e la gestione delle aree naturali e parchi regionali. Sono 8 le macroaree dei poteri che la Regione Lazio si appresta a trasferire a Roma Capitale e agli altri 4 comuni capoluogo di provincia. La Giunta ha approvato una memoria che il presidente Nicola Zingaretti ha presentato in Campidoglio, insieme all’assessora Valentina Corrado, e al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, nelle cui mani il governatore ha consegnato una copia, come simbolo di ciò che la Regione farà anche con le altre amministrazioni interessate. “Ora inizia un percorso di consultazione in tutti i comuni del Lazio che si concluderà a fine luglio con l’obiettivo di approvare in giunta ad agosto un testo di legge definitivo che da settembre inizierà l’iter in Consiglio, con l’obiettivo di chiuderlo entro il 2022”, ha spiegato Zingaretti che ha poi precisato un altro aspetto operativo. “Come strumento attuativo la proposta di legge individuerà il comitato paritetico Regione-Roma che dovrà definire in pochi mesi le forme di devoluzione, le risorse finanziarie collegate e il personale. Se saremo bravi col comitato paritetico in pochi mesi potremo trasferire le competenze”. Che sono queste: “Il governo del territorio e la pianificazione urbanistica edilizia, ad esempio le varianti al piano regolatore- ha spiegato Zingaretti– la Vas; le aree da destinare a strutture ricettive all’aria aperta (ad esempio i campeggi), la gestione di cave e torbiere; la realizzazione di opere a difesa delle costa e la manutenzione dei corsi d’acqua nel proprio territorio; Le concessioni e le pertinenze idrauliche e aree fluviale, quindi la competenza diretta sul Tevere e l’Aniene; gli impianti di distribuzione di carburanti e le reti di ricariche elettrica; la gestione delle aree dei parchi regionali entrerà in una competenza diretta del Campidoglio”.
MENO BUROCRAZIA
Da questa operazione la Regione si attende di “eliminare i passaggi burocratici, snellire le procedure e riorganizzare la macchina amministrativa. Sarà la più grande semplificazione e riorganizzazione amministrativa della Regione attraverso la devoluzione di poteri amministrativi a Roma Capitale e ai comuni capoluogo della regione- ha detto Zingaretti– La filosofia che abbiamo scelto è quella di volere mettere mano seriamente alla domanda di lotta alla burocrazia e alle fatiche amministrative nei confronti dell’organizzazione dello stato. Eliminando tanti passaggi su procedure amministrative, penso all’urbanistica o al commercio, o riconsegnando alla Capitale alcuni grandi temi di gestione come il Tevere, dove a volte anche noi non riusciamo subito a capire di chi sono le competenze, vogliamo dire basta con una stagione figlia di un affastellamento legislativo, per favorire invece una grande devoluzione di funzioni amministrative alla Capitale”. Zingaretti è ben consapevole che nel frattempo “è in atto un percorso legislativo in Parlamento che riguarda anche la devoluzione di poteri legislativi. Questo percorso non solo non è in alternativa ma contribuisce a chiarire il perimetro di competenze che Roma capitale potrà definire. Ora inizia una fase interessante e concreta. Si parla da anni di rafforzare i poteri di Roma, con queste legge regionale facciamo un passo atteso da decenni da tutti i cittadini che impazziscono dietro la burocrazia, dagli imprenditori e anche da tanti investitori che si mettono paura quando vedono quando è lungo attendere un’autorizzazione”.
GUALTIERI SODDISFATTO
Per Roberto Gualtieri “grazie a questa legge potremo lanciare una stagione di rigenerazione, recupero urbano, riqualificazione delle periferie e ricucitura di Roma in tempi più rapidi. La città dei 15 minuti cosi’ e’ più a portata di mano. È una legge importantissima che sblocca, accelera, semplifica in maniera rilevante in ambiti fondamentali superando confusioni e sovrapposizioni che spesso rendono lunghi e complessi dei passaggi fondamentali. Penso ad alcune procedure urbanistiche dove il doppio passaggio Regione-Comune produce tempi lunghi che non hanno ragione di esistere”. Il sindaco si è complimentato con la Regione non solo per i tempi rapidi ma anche perche’ “è un lavoro fatto molto bene, che ordina meglio e non solo sposta i poteri, organizza meglio l’equilibrio tra i poteri stessi e in ambiti importanti consente di realizzare. È il segno di una collaborazione istituzionale forte, la volonta di migliorare la governance ed è un lascito istituzionale strutturale. È una riforma di governance che renderà migliore la capacita’ di governo di Roma e della regione in ambiti importanti, migliorando la vita dei cittadini. Sarà un riassetto storico”.