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Nuovi Ato, legge in aula. Roma ambito a sè. Salve le società in house del Lazio 

Marco Battistini
Anche la provincia di Latina è in difficoltà, tanto che la Regione l’ha commissariata a inizio anno e il commissario Bonsignore ha individuato 3 siti dove costruire la discarica
Luglio 6, 2022

Sono servite altre due riunioni di maggioranza, precedute da un incontro (a tratti dai toni alti) col presidente Nicola Zingaretti, ma alla fine si è trovata la quadratura del cerchio nel centrosinistra per dare il via libera alla legge che vedrà nascere gli Enti di Gestione degli Ambiti Territoriali Ottimali (Egato): cioè i soggetti che dovranno organizzare la chiusura del ciclo di gestione dei rifiuti all’interno dei 6 ambiti del Lazio. Ieri intanto è iniziata la discussione in aula. La relazione dell’assessore Valeriani ha suscitato un ampio dibattito, che proseguirà oggi a partire dalle ore 11Già nel nuovo numero delle macroaree c’è uno dei segreti dell’accelerazione sul testo approdato in aula (in via d’urgenza su richiesta del presidente Zingaretti, circostanza molto poco frequente) e presentato dall’assessore regionale ai Rifiuti, Massimiliano Valeriani. Inizialmente gli ambiti erano 5, coincidenti con i territori delle province e della Città metropolitana di Roma, con il vincolo espresso dell’autosufficienza impiantistica per Roma Capitale (già previsto nel piano rifiuti). Troppo poco per diversi componenti della maggioranza (soprattutto di quelli provenienti dai comuni della ex Provincia) che hanno insistito a più riprese perché fosse creato un sesto ambito: quello, appunto, di Roma. Uno degli emendamenti che verranno presentati dall’assessore Valeriani, in questo senso, prevede che fino al 2026 la gestione dei rifiuti di Roma sarà regolata dai poteri commissariali straordinari (nell’ambito del Giubileo) assegnati dal decreto Aiuti al sindaco Roberto Gualtieri. Poi, entro i prossimi 4 anni verrà costituito l’Ato di Roma. Il secondo oggetto del contendere era relativo al futuro delle società in house (circa 30) che nel Lazio si occupano della raccolta dei rifiuti e che con la nascita degli Egato rischiavano di perdere il servizio perché, nella prima stesura, di fatto gli enti di gestione avevano mano libera nello scegliere tra la gara e l’affidamento in house.

‘SALVATE’ LE SOCIETA’ IN HOUSE 

Un altro emendamento di Valeriani rimette in sicurezza il futuro di diverse esperienze locali e anche di diverse centinaia di lavoratori: “L’Egato, ove ne ricorrano le condizioni, può aggiudicare il servizio anche mediante affidamento in house, salvaguardando, nel rispetto dei principi e della normativa europea e statale vigenti in materia, le esperienze pregresse di gestione dei rifiuti urbani realizzate dai comuni appartenenti allo stesso, tenendo conto delle proposte eventualmente formulate dai rispettivi sindaci e delle indicazioni contenute nel Piano regionale di gestione dei rifiuti e appartenenti all’Egato. A tal fine, l’Egato può costituire società a capitale interamente pubblico”. Per tutti quelle realtà in cui si andrà a gara, la legge prevede che l’Egato “nei bandi, negli avvisi e negli inviti relativi alle procedure” prevede “l’applicazione di un’espressa clausola sociale e del relativo progetto di assorbimento del personale, nonché l’adempimento degli obblighi di comunicazione e di confronto con le organizzazioni sindacali”. Con la costituzione degli Egato, attesi nel Lazio da oltre un ventennio, l’amministrazione Zingaretti chiude un cerchio, dopo l’approvazione (2 anni fa) del piano rifiuti: “Completiamo il processo di riorganizzazione del sistema del ciclo dei rifiuti del Lazio- ha detto Valeriani– Gli enti di gestione degli ato hanno l’obiettivo di governare l’intero ciclo rifiuti all’interno del proprio territorio di riferimento per garantire l’efficienza e l’autosufficienza. Avranno compiti di pianificazione dei fabbisogni e di assegnazione dei servizi per la gestione integrata del sistema dei rifiuti. Una funzione e una responsabilità ancora più importanti alla luce delle recenti criticità nella gestione dei rifiuti urbani che hanno interessato Roma, la sua area metropolitana, gli ambiti di Latina, Frosinone, Viterbo e Rieti. L’incendio che ha distrutto uno dei due tmb di Malagrotta ha ulteriormente aggravato la situazione dei rifiuti a Roma, costringendo Campidoglio e Ama a ricorrere ai conferimenti fuori dalla regione e dai confini nazionali”.

VALERIANI ‘BACCHETTA’ LATINA

Anche la provincia di Latina è in difficoltà, tanto che la Regione l’ha commissariata a inizio anno e il commissario Bonsignore ha individuato 3 siti dove costruire la discarica. “Auspico- ha continuato Valeriani– che a Latina le istituzioni locali facciano uno scatto in avanti e si proceda con la realizzazione di un impianto, magari pubblico perché questa è la filosofia di questa amministrazione, per lo smaltimento dei rifiuti urbani”. Oltre a individuare gli impianti necessari a chiudere il ciclo di gestione e ad affidare il servizio, gli Egato “approveranno il piano d’ambito, determineranno la tariffa per la gestione dei rifiuti, organizzeranno adeguati sistemi di raccolta differenziata, promuoveranno misure di prevenzione della produzione dei rifiuti, monitoreranno gli impianti disponibili, disciplineranno i rapporti tra i soggetti affidatari dei servizi, controlleranno la gestione dei servizi, stipuleranno accordi di programma, intese, convenzioni etc.”. I diritti degli attuali gestori dei servizi saranno fatti salvi fino “alla data di entrata in vigore della legge, fissando come termine ultimo la data dell’1 gennaio 2025 per l’attuazione del servizio integrato dell’Egato”. Che sarà composto “dall’Assemblea, formata dai sindaci appartenenti all’Ato; dal presidente, eletto a maggioranza dai componenti dell’Assemblea; dal Consiglio direttivo, composto dal presidente e da 4 membri nominati dall’Assemblea; dal direttore generale, nominato dal Consiglio direttivo mediante procedura di evidenza pubblica; dal revisore dei conti nominato dall’Assemblea”. Secondo Valeriani “con questa norma non ci saranno più scusanti per nessuno. A questo punto si sa pure chi deve prendere un’iniziativa per decidere gli impianti che mancano. Non ci sono più alibi, ci sono i soldi, manca un po’ di coraggio. Mettiamo gli enti locali nelle condizioni di poter fare la propria parte. Con questa legge creiamo il soggetto giuridico che avrà il compito di rendere operativo tutto il piano di attuazione del sistema degli Egato sui rifiuti che manca di scelte e impianti”. 

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