L’inceneritore del Gerbido, gestito dalla Trm Spa accoglierà una parte di immondizia della Capitale per i prossimi due mesi. L’autorizzazione della Regione Piemonte è arrivata ieri, dopo la richiesta di aiuto ufficiale da parte del Lazio. A seguito del disastro, infatti, Roma è in emergenza ed è stata chiesta una mano ad altre regioni. Nell’impianto piemontese i rifiuti verranno sia trattati che smaltiti. Si tratta di oltre 1000 tonnellate di rifiuti a settimana provenienti dalla Capitale. Una soluzione d’emergenza resasi indispensabile dopo il grave incendio che ha coinvolto l’impianto di Malagrotta e che per Ama comporterà un costo pari a circa 200 euro a tonnellata.
FRATELLI D’ITALIA INCALZA GUALTIERI
Nel frattempo si scatena la bagarre politica in Campidoglio, con Fratelli d’Italia che chiede un Consiglio straordinario sui rifiuti. “Le poche parole dette dal sindaco Gualtieri in assemblea capitolina sul disastro ambientale di Malagrotta, senza alcuna possibilità per i consiglieri di fare domande o proposte, non possono bastare assolutamente a colmare i tanti dubbi e preoccupazioni dei cittadini -ha dichiarato il presidente della commissione Trasparenza, consigliere di FdI, Andrea De Priamo -per questo chiediamo che il sindaco torni in aula per un consiglio straordinario dedicato e chiarisca con certezza quali sono i rischi per la salute dei cittadini e quali le contromisure efficaci. In questi giorni abbiamo assistito a troppe contraddizioni e risposte evasive”.
MALAGROTTA SOTTO CONTROLLO
E’ ripartito il tmb 1 di Malagrotta, l’impianto più piccolo (da 600 tonnellate al giorno) non coinvolto direttamente nel rogo. E sono stati aumentati i conferimenti nelle due aree di trasferenza a Ponte Malnome e Ostia. Nella giornata di domenica 19 giugno l’assessora Sabrina Alfonsi ha assicurato che la raccolta sarebbe tornata alla normalità entro una settimana. Una corsa contro il tempo per i netturbini di Ama, ancora alle prese con il tmb di Rocca Cencia pieno e i camion in fila fuori dall’impianto che non sanno dove scaricare.
Sempre nella giornata di domenica erano ancora in strada circa 2500 tonnellate di immondizia. Tante zone della città, mentre scriviamo, sono ancora in difficoltà. Da Prati a Monteverde passando per Garbatella fino all’intero quadrante di Roma est si incontrano spesso cassonetti svuotati ma cumuli di immondizia ancora accatastati sui marciapiedi.
Inoltre va detto che l’allarme diossine sembra essere rientrato. Secondo l’ultimo bollettino sulla qualità dell’aria diffuso due giorni fa da Arpa Lazio, i dati sono positivi ovunque tranne a Fiumicino, dove le concentrazioni di polveri sottili hanno superato la soglia limite. Una nuova ordinanza del sindaco Gualtieri, sempre di due giorni fa, ha confermato però il divieto degli alimenti di origine vegetale prodotti nell’area individuata e il divieto di pascolo e razzolamento degli animali da cortile nel raggio di 6 chilometri dall’incendio.
I cittadini residenti nella zona però hanno annunciato una class action per essere risarciti del danno subito.