Gli anni sono tanti, perché il tempo è così democratico da non fare eccezioni nemmeno per i fenomeni. Però a vederli in campo davvero non si direbbe. I 71 anni sembrano un paradosso temporale, i 41 “Major” invece appaiono in tutta la loro consistenza e ancora gridano evidenti ragioni. Il maiorchino Rafa Nadal e il serbo Novak Djokovic hanno cominciato la loro ennesima avventura in terra di Francia con il piede teso sull’acceleratore.
Nessuno sconto a Jordan Thompson, australiano dal baffo autorevole e a Yoshihito Nishioka, attuale numero uno del Giappone, visto che Nishikori i suoi 32 anni li sente tutti. Spazzati via come moscerini fastidiosi, Thompson e Nishioka si saranno chiesti, semprechè ne abbiano avuto il tempo, da quale pianeta provenissero quei due mostri dall’altra parte della rete. Nadal ha vinto con un triplice 6/2, Djokovic dopo il 6/3 del primo set ha pensato bene di fare in fretta, perché le sessioni serali sono insidiose per i muscoli: 6/1 6/0 e match in archivio.
Alcaraz e Tsitsipas sono avvisati. Il 13 volte vincitore ha ora portato il suo score parigino a 106 vittorie e 3 sconfitte: un record inattaccabile, straordinario e contro ogni legge delle possibilità. Torniamo sulla terra, rossa e anche un po’ bagnata di pioggia, perché Parigi non è Londra ma non disdegna qualche giornata con nubi minacciose a scombinare orari e tabelle. Dieci le gare interrotte e destinate a proseguire nella giornata di oggi.
Tra queste la sfida Paolini-Begu, interrotta al secondo gioco del terzo set, con la rumena avanti 1/0. È stata una… pioggia tricolore, visto che la china del match non sembrava favorevole a Jasmine, vincitrice nel primo set ma travolta nel secondo. Ha invece completato con grande soddisfazione il suo match d’esordio a Parigi la fiorentina Trevisan, che ha ribadito il suo gran momento di forma lasciando all’inglese Hart due soli giochi.
Con Magda Linette sarà un’altra storia, ma Martina non appare del tutto chiusa dal pronostico. Sì sono battuti con coraggio leonino i due italiani ripescati, che hanno lasciato il torneo, non senza recriminazioni. Alesssndro Giannessi, contro il croato Gojo, ha addirittura servito per il match nel corso del quarto set. Il giustiziere di Sonego in Davis ha però compiuto l’impresa di riequilibrare il set nel dodicesimo gioco ed ha poi vinto il conseguente tiebreak. Nel quinto set energie al lumicino per entrambi, ma dopo oltre 4 ore di lotta ad esultare è stato il croato. Anche Agamenone ha sentito l’odore della vittoria contro McDonald, addirittura maltratto nel primo set dall’Italo argentino di Rio Cuarto. Raggiunto e superato, Agamenone ha avuto un’altra grande chance nel quarto set, ma non ha saputo difendere il break conquistato e ha finito col cedere nel tiebreak conclusivo.
La vittima più illustre della giornata di ieri è stata Barbora Krejcikova, campionessa in carica del torneo: contro la giovane francese Diane Parry, la detentrice del trofeo ha iniziato benissimo (6/1), ma all’improvviso si è spenta la luce. Su un Philippe Chatrier coperto dal tetto per la pioggia, la tennista ceca ha pagato la lunga assenza dai campi per l’infortunio al gomito ed ha commesso una serie impressionante di errori. Parry ha ringraziato, confezionando l’impresa.
Vittoria in tre set per Emma Raducanu, giovanissima ma già vincitrice di un Major (Open Usa), dopo una partenza ad handicap contro Linda Noskova. Ha vinto soffrendo anche Bianca Andrescu, mentre la super favorita Iga Swiatek, vincitrice nel 2020, ha lasciato due soli game a Lesia Turenko. Oggi in campo, pioggia permettendo, Sinner, Musetti, Sonego, Cecchinato, Lucia Bronzetti e Camila Giorgi.