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Trento e Conegliano, finali dal gusto amaro

Roberto Mercaldo
Per l’Itas sconfitta in tre set, mentre Conegliano perde in quattro frazioni
Maggio 23, 2022
La pallavolista Paola Egonu

Dopo i trionfi continentali della nazionale azzurra, si sperava in un perentorio bis anche nelle manifestazioni per club, ma la giornata più importante dell’anno non è stata propizia per Itas Trento e Imoco Conegliano. Gli ostacoli della finale si sono rivelati troppo elevati per i sestetti italiani e i verdetti sono stati brutali nella loro netta definizione. Sul parquet di Lubiana, l’Itas ha confermato le grandi difficoltà che da un paio di anni appalesa quando dall’altra parte della rete ci sono i polacchi dello Zaska. Sebbene rivoluzionati nei ruoli chiave di palleggiatore e opposto, i polacchi hanno ribadito la loro leadership europea, vincendo in soli tre set e rintuzzando puntualmente ogni tentativo di rientrare in partita operato dagli uomini di Lorenzetti. Se a Verona lo scorso anno i trentini avevano giocato sostanzialmente alla pari per quattro set, stavolta la differenza è parsa più marcata. Solo nel terzo set Michieletto e Kasyiski hanno trovato il modo di far male alla difesa polacca, ma muro e difesa non hanno tenuto botta e, sia pure con un po’ di affanno, i polacchi hanno chiuso i giochi anche nel terzo parziale. Una stagione non positiva per i trentini, già delusi dall’uscita prematura dai playoff. Lorenzetti dovrà lavorare sulle motivazioni e ricostruire psicologicamente una squadra che sembra aver messo in naftalina molte delle sue virtù. La finale femminile ha avuto invece un po’ più storia, perché per lunghi tratti Conegliano ha fornito la sensazione di poter insidiare la vittoria delle turche. Contro la sua futura squadra, Paola Egonu ha sfoderato una prova super, mai suoi 38 punti non sono bastati, perché troppo poco è arrivato da Silla e dalle altre giocatrici di banda. L’orgoglio di Conegliano è valso se non altro la conquista del terzo set, ma nel successivo sono riaffiorate le incertezze in ricezione e le imperfezioni in costruzione che avevano in buona sostanza determinato l’esito dei primi due parziali. Per la VakifBank è stato così possibile riprendere in mano il confronto e chiudere in 4 partite. L’Italia è rimasta così a bocca asciutta dopo i trionfi continentali della Nazionale, ma l’aver raggiunto due finali conferma la bontà del movimento che, a differenza del calcio, resta all’avanguardia anche nelle competizioni per club.

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