Parmalat dovrà restituire al Campidoglio circa 41 milioni di euro. Ovvero il pacchetto azionario di maggioranza di Centrale del Latte di Roma. A deciderlo è stata la prima sezione civile della Corte d‘Appello di Roma.
Si tratta di un contenzioso lungo 23 anni. Nata dalla Convenzione tra il Comune di Roma e la Società Italiana di alimentazione, la Centrale del latte viene ceduta nel 1998, nonostante il referendum sulla privatizzazione, alla Cirio di Sergio Cragnotti, che a sua volta, per bancarotta, a solo un anno dall’acquisto, si trovò costretto nel 1999 a cedere il gruppo Cirio alla Parmalat di Callisto Tanzi.
Centrale del Latte è da anni oggetto di contenzioso tra la Parmalat e il Campidoglio.

Questo perché Parmalat, oggi gruppo Lactalis dopo il crack del 2004, si è sempre rifiutata di restituire la quota alla giunta capitolina, presentando causa davanti alla Corte di appello. Fissata inizialmente per lo scorso ottobre, l’udienza è stata rinviata su richiesta di Roma Capitale, in virtù della possibilità di pervenire a un componimento bonario.
Quella dell’accordo transattivo è stata una strada caldeggiata a più riprese dalla giunta capitolina che nel 2015, per escludere la presenza di eventuali elementi confliggenti con l’accettazione della proposta Parmalat, ha pubblicato su due importanti quotidiani economici un avviso (andato deserto) per sondare il mercato in merito alla vendita del 75%. Tra i 25 e i 34 milioni la valutazione effettuata nel 2013 dalla Ernst & Young sul maxi-pacchetto, superata di qualche migliaio di euro (dovuta a tre ulteriori esercizi in utile) da una seconda perizia del 2016, anno in cui la Centrale del Latte ha conseguito un utile netto di 5,1 milioni, con ricavi per 115,2 milioni.
Il contenzioso è però andato avanti e si è quindi arrivati al 13 aprile scorso, quando la prima sezione civile della Corte d’Appello ha respinto il ricorso di Parmalat, confermando che deve restituire il 75% delle quote di Centrale del Latte al Campidoglio. Inoltre, i giudici hanno condannato la società a restituire tutti i dividendi distribuiti dal 2005 al 2012. Parmalat sarebbe in procinto di fare ricorso in Cassazione. Se il Comune rientrerà a pieno titolo della quota, con ogni probabilità la cederà a terzi, visto che la Centrale rientra nell’elenco delle partecipate oggetto della riforma di Massimo Colomban.