Negli ultimi 5 anni il Comune di Roma ha riscosso solo il 34 per cento della Tari e il 20 per cento delle multe. Il dato è emerso nel corso della presentazione in Assemblea capitolina del rendiconto di bilancio che contiene la gestione finanziaria dello scorso anno, sul fronte delle entrate e delle uscite. Il mancato incasso di imposte e sanzioni non dipenderebbe da un problema di evasione fiscale, ma dai ritardi dell’amministrazione comunale
La tassa sui rifiuti, in modo particolare, è molto rilevante: vale 1,62 miliardi di accantonamento a fondo del 2021 e 1,6 miliardi di residui attivi accertati e non spesi. Ma il sistema fa acqua da tutte le parti. Non ci sono infatti solo i mancati incassi della tariffa sui rifiuti. La riscossione delle multe di ogni tipo, da quelle elevate dai vigili per violazioni del codice della strada a quelle ad esempio irregolarità nelle occupazioni di suolo pubblico, va anche peggio. In questo caso, la riscossione si ferma al 20%, ha detto l’assessore al Bilancio, ovvero viene saldato un verbale su cinque. E anche in questo caso, i danni ogni anno perle casse comunali valgono tra gli 1,5 e i 2 miliardi di euro. “Ci sono alcuni elementi indicativi di una situazione da modificare rapidamente ed elementi di sofferenza” ha dichiarato l’assessore Scozzese durante la presentazione del rendiconto. “Il primo riguarda la situazione delle entrate. Abbiamo una massa di residui attivi che ammonta a 9,5 miliardi“. Per quello che riguarda invece le risorse impegnate e non spese “il totale ammonta a 2,8 miliardi. 5,6 miliardi sono il totale degli accantonamenti. Si tratta delle risorse disponibili ma che non possiamo utilizzare e questo è un problema da risolvere. C’è un fondo contenziosi pari a 207 milioni e un accantonamento per debiti potenziali di varia natura pari a 366 milioni”.