Il Comitato dei pendolari della Roma Lido ha consegnato in Campidoglio un dossier per rappresentare tutti i guai della tratta a partire dal più grave ossia il taglio delle corse giornaliere (passate dalle 178 del febbraio 2020 alle attuali 99) e per proporre il passaggio di due treni della Metro A.
La presidente dell’Assemblea Capitolina Svetlana Celli e i consiglieri capitolini Valeria Baglio, Ferdinando Bonessio e Francesco Carpano hanno avuto un incontro con la delegazione del Comitato dei pendolari.
“Abbiamo ricevuto i rappresentanti degli utenti di queste due tratte ferroviarie che servono aree importanti della nostra città. L’Assemblea Capitolina è sempre vicina ai romani e pronta all’ascolto per il bene della collettività. Ci è stato fornito un quadro delle difficoltà e dei problemi che quotidianamente vivono tantissimi cittadini. Vogliamo assicurare risposte certe attraverso un dialogo costante con i territori e una proficua sinergia istituzionale con la Regione Lazio, nel rispetto delle diverse competenze. Ci attiveremo per avere un confronto costruttivo con l’Assessore capitolino Eugenio Patanè e il presidente della Commissione Mobilità Giovanni Zannola. L’obiettivo è individuare, insieme, le soluzioni migliori e più efficaci che potranno essere messe in campo dalla nostra Amministrazione”, ha affermato la presidente dell’Assemblea Capitolina Svetlana Celli.
EUROPA VERDE CON I PENDOLARI
Il consigliere di Europa Verde Ecologista, Ferdinando Bonessio è intervenuto sulla questione appoggiando le richieste dei pendolari. “Abbiamo il dovere di intervenire il più velocemente possibile partendo dal problema in questo momento più urgente ossia fare in modo che i due treni dismessi dalla linea della metro A siano nel più breve tempo possibile utilizzati sulla Roma Lido -ha dichiarato l’esponente ecologista- perché è inaccettabile che in direzione Roma ci siano corse ogni 30 minuti, una vera follia. Sappiamo che le due linee urbane di trasporto su ferro rientrano ormai nella competenza della Regione Lazio ma una serie di servizi accessori afferiscono ancora ad Atac e dunque, in quanto azienda controllata, restano in capo a Roma Capitale. Abbiamo preso l’impegno con i rappresentanti dei comitati di ripartire dagli interventi certi e disponibili di piccola e media entità e di sbloccare alcune situazioni che riguardano la manutenzione ordinaria, individuando i responsabili del procedimento e i dirigenti coinvolti”.