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Remco Evenepoel trionfa sul traguardo di Liegi

Roberto Mercaldo
Il “piccolo Merckx” vince la prima classica monumento. Solo terzo Van Aert
Aprile 25, 2022
Remco Evenepoel

Nel 2020 volò giù da un ponticello del muro di Sormano, durante il Giro di Lombardia. Remco Evenepoel, predestinato del ciclismo, che all’esordio fra i pro aveva subito scomodato il paragone più irriverente con il cannibale Eddie Merckx, dovette suo malgrado iniziare una corsa per la sopravvivenza. La frattura al bacino e i danni ai polmoni oggi sono solo un brutto ricordo. Remco è tornato in bici miracolosamente nel 2021 e ieri, sulle strade della classica più antica, la Liegi-Bastogne-Liegi, si è preso in splendida solitudine quel traguardo che le doti naturali gli avevano da tempo assegnato. Sulla Redoute, tradizionalmente il punto chiave della classica belga, il 22enne della Quick Step ha sferrato il suo attacco decisivo, andando a riprendere gli ardimentosi di giornata, i cosiddetti “fuggitivi della prima ora”.

A tenere le ruote dello scatenato Evenepoel è stato il solo Armirail, ma sull’ultima asperità di giornata Remco si è tolto di ruota, in progressione, anche il francese, involandosi verso il traguardo. Vano il caparbio tentativo di Teuns, Van Aert e degli altri inseguitori. Al traguardo Hermans sarà secondo e Van Aert terzo, per un podio tutto belga, 11 anni dopo la vittoria di Philipe Gilbert. Curiosamente, a dare via libera all’attacco di Evenepoel è stata la brutta caduta di Julian Alaphilippe, che nelle gerarchie Quick Step era il capitano, alla partenza da Liegi. Per il campione del mondo un brutto capitombolo contro un albero, ma anche un gesto straordinario: quello di Romain Bardet, il connazionale, che è sceso di bicicletta per prestare i primi soccorsi a “Lulù”.

Torniamo all’eroe di giornata, che ha vinto con grande merito la “Doyenne”, ribadendo la propria straordinaria capacità d’interpretare le gare di un giorno. Ora un po’ tutti gli addetti ai lavori si chiedono se e quando Remco potrà essere protagonista anche nelle grandi corse a tappe. Le sue doti di passista scalatore potrebbero consentirgli di essere competitivo anche in quel contesto, ma dovrà imparare a gestire le energie su una gara da tre settimane. Con la Liegi, si è chiuso il cerchio sulle classiche monumento. Alla Milano Sanremo si è imposto, un po’ a sorpresa, lo sloveno Mohoric. Il Giro delle Fiandre ha premiato l’olandese Van der Poel e anche la Roubaix ha parlato orange, grazie al successo dell’outsider Van Baarle. Con Evenepoel primo a Liegi, il Belgio salva l’onore. L’Italia in questo 2022 resta totalmente a digiuno e fuori dal podio, ma era tutto sommato nelle previsioni. Ora l’attenzione si sposta sul Giro d’Italia, che prenderà il via il 6 maggio da Budapest per la sua edizione numero 105. Conclusione il 29 maggio all’Arena di Verona.

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