Ama dovrà mettere in piedi un sistema di monitoraggio costante degli impianti futuri, quelli che si appresta a realizzare per chiudere il ciclo rifiuti sul territorio. E’ stata approvata dall’assemblea capitolina una mozione a firma dei consiglieri della lista Calenda, Francesco Carpano, Flavia De Gregorio, Dario Nanni che prevede verifiche costanti sugli impianti romani.
Si chiede un controllo costante degli inquinanti di acqua, suolo, sottosuolo, aria e dei miasmi, in prossimità delle discariche e degli impianti di trattamento, deposito, trasformazione e smaltimento, rendendo le rilevazioni effettuate pubbliche e consultabili per i cittadini, in modo continuativo. Insieme alla predisposizione di indagini di suolo, sottosuolo e aria partendo dai dati finora acquisiti, in linea con quanto già realizzato negli anni precedenti.
“Per potere recuperare la fiducia dei cittadini – si sottolinea nel testo – è necessario tenere comportamenti e gestione dei rifiuti improntati alla massima trasparenza delle informazioni, rispetto delle normative e adottare meccanismi atti a rassicurare la popolazione residente sulla sicurezza degli impianti e la salubrità dell’ambiente circostante.
Da qui l’idea di organizzare anche visite presso impianti che hanno le stesse caratteristiche di quelli previsti sul territorio, “per i comitati, associazioni o cittadini che ne abbiano interesse, così da diffondere le corrette informazioni nella cittadinanza”.
Dal passato d’altronde sono arrivati pessimi esempi di gestione. Come la discarica di Malagrotta, caratterizzata da sversamenti di rifiuti senza trattamenti adeguati. Oltre 5.000 tonnellate al giorno per vent’anni con danni ambientali su cui ancora si cerca di fare luce.
La vera sfida è pretendere che Ama garantisca una gestione corretta degli impianti, in termini di tutela dell’ambiente e di trasparenza.
RICORSO SU MAGLIANO ROMANO
È fissata per il 22 aprile la prima udienza al Tar per discutere del ricorso presentato dall’Associazione Ecologica Monti Sabatini. Una battaglia giudiziaria per dire “no” alla discarica di Magliano Romano. Una Malagrotta bis, così viene chiamata la nuova destinazione dei rifiuti della Capitale. La discussione però potrebbe slittare al 6 maggio, data in cui ci si occuperò dell’altro ricorso dei sindaci dei Comuni sulla Flaminia anche loro in protesta più volte per opporsi alla nuova discarica di Magliano. I promotori segnalano dubbi e perplessità sulla produzione e lo smaltimento del percolato, un punto questo che se confermato potrebbe portare al sequestro dell’impianto.