Roma

Voci di rimpasto in giunta, ma Gualtieri frena… per ora

Roberto Gualtieri, sindaco Roma

Almeno per il momento niente rimpasto, ma le voci circolano con sempre maggiore insistenza. Gualtieri riunisce gli eletti di Roma e Lazio per stringere i bulloni alla maggioranza e rilanciarne l’azione amministrativa, e chiude in modo esplicito alle ipotesi di rimpasto che erano circolate nelle scorse settimane, peraltro già smentite dal Campidoglio, alla luce degli esiti del Congresso. Dove Gualtieri, e una fetta significativa dei consiglieri, appoggiavano Stefano Bonaccini, poi sconfitto da Elly Schlein. Con i sostenitori della neo-segretaria, era circolata voce, desiderosi di pesare di più. Gualtieri però oggi ha voluto mandare un messaggio: abbiamo davanti anni di governo della città, il senso del suo lungo intervento, ci sono sfide importanti, bisogna rimanere uniti e concentrati. Specie, racconta qualcuno dei presenti, in un momento in cui Roma è rimasta un bastione del centrosinistra in presenza di un governo e di una Regione in mano alla destra. Ad ascoltarlo, nel teatro dei Ginnasi di via delle Botteghe Oscure, c’è la sua giunta, i consiglieri comunali del Pd e della maggioranza, i consiglieri della Regione Lazio che fanno opposizione alla giunta di centrodestra di Francesco Rocca, i presidenti dei Municipi, i parlamentari romani come i dem Nicola Zingaretti e Andrea Casu, ma anche Paolo Ciani di Demos. A loro, il sindaco dà appuntamento a metà giugno, per un grande appuntamento pubblico della coalizione già in cantiere. 

VERSO IL CONGRESSO DEM

Il calendario, nelle vicende del centrosinistra, è importante, perchè vede già segnate alcune date che riguardano il Congresso del Pd Roma: il 19 giugno è il termine per la presentazione delle candidature, dal 26 fino al 9 luglio si celebreranno i congressi nei circoli, fino all’Assemblea conclusiva di giovedì 13 luglio. In pole per la successione ad Andrea Casu ci sarebbe lo zingarettiano Enzo Foschi, mentre un esponente di Areadem punterebbe alla segreteria regionale (si fa il nome di Daniele Leodori): un assetto che, si riflette, riequilibrerebbe contrappesi (e umori) in seno ai dem. Gualtieri intanto va avanti sui suoi dossier, a cominciare da quel termovalorizzatore su cui – non smette di sottolinearlo – il Pd di Elly Schlein, che alcuni vedrebbero scettica in proposito, ha dato un assenso senza sbavature respingendo in Parlamento la mozione pentastellata tesa a bloccarlo. E anche il lavoro in Assemblea Capitolina dopo qualche scossone, fa notare qualcuno, ha ripreso a lavorare spedito, a partire dall’attesissima delibera sul pubblico interesse per lo Stadio della Roma.

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